Il personale medico e paramedico del Pte di Mascali trasferito a Randazzo e quello di Randazzo a Maniace, dove i lavoratori hanno raggiunto il monte ore previsto dal contratto. Una rivoluzione che per il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, contesta aspramente perché a suo dire rischia di compromettere la qualità dei servizi resi all’utenza. “Il provvedimento – ci dice – a mio avviso compromette la velocità di intervento dell’ambulanza. Un autista che non conosce la cittadina e le sue strade, il territorio e le sue peculiarità, nonostante l’utilizzo del satellitare, certamente avrà problemi soprattutto all’inizio. Avere un soccorritore del posto che conosce vie e persone per i medici, infatti, è l’ideale e qualsiasi servizio di emergenza urgenza deve sempre mettere in condizione l’equipaggio che va ad effettuare i soccorsi di operare nel migliore dei modi”. I motivi dei trasferimenti del personale a noi li spiega il dott. Benedetto Anfuso, medico del Pronto soccorso di Randazzo: “A causare il trasferimento del personale del Pte di Randazzo – afferma – è stata la decisione di ridurre a 12 ore l’orario di apertura del Pte di Mascali. Per far completare il monte ore ai lavoratori, infatti, questi sono stati trasferiti a Randazzo, ovvero ad una distanza non superiore ai 30 chilometri dalla residenza come impone il regolamento contrattuale. Di conseguenza quelli di Randazzo sono stati trasferiti a Maniace, dove credo che i lavoratori abbiano raggiunto il monte ore stabilito”. A protestare non è solo il sindaco Del Campo, ma anche i medici. “Precisiamo – continua Anfuso – che a nostro avviso il danno maggiore lo subisce Mascali, Randazzo ne soffre di riflesso. Per questo ho già chiesto ufficialmente la convocazione di un tavolo tecnico per risolvere il problema e riportare a 24 le ore di apertura del Pte di Mascali”. E Randazzo segue con particolare attenzione la vicenda, anche perché riguarda un servizio particolarmente importante e già sotto i riflettori, dopo quanto accaduto un anno fa con la morte di 2 ragazzi in un incidente stradale e di un bambino soffocato. In tanti, infatti, sono convinti che un intervento più rapido forse avrebbe potuto cambiare qualcosa.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 04-03-2013
MASCALI: RACCOLTE PIU’ DI MILLE FIRME PER IL 118
Sono stati più di mille i mascalesi che ieri, in piazza Duomo, hanno firmato la petizione, organizzata dal Movimento La Nostra Mascali, coordinato da Giovanni Pellizzeri, che dice no al dimensionamento del 118 di Viale Immacolata a Mascali. “Mascali – ha detto Pellizzeri – rischia l’isolamento con gravi ripercussioni sulla collettività in termini di assistenza sanitaria urgente. Il ridimensionamento del 118 da 24 a 12 ore potrebbe provocare, soprattutto in estate, pesanti disservizi in una zona ad alta influenza turistica come Fondachello. Il ridimensionamento della postazione del 118 è inaccettabile per un territorio come Mascali che abbraccia numerose frazioni. Un eventuale ritardo potrebbe risultare fatale per i pazienti. Con questa petizione i mascalesi dicono no alla limitazione del servizio alle solo ore diurne, dalle 8 alle 20. I mascalesi non vogliono rinunciare a questo servizio essenziale e per questo continuerà la raccolta firme anche domenica prossima nella piazza dell’Itria di Nunziata”.
Angela Di Francisca fonte “La Sicilia” del 04-03-2013