E’ il maresciallo Alessio Monteleone il carabiniere che domenica pomeriggio, nel suo alloggio all’interno della Caserma di Bronte, ha puntato la pistola d’ordinanza alla tempia e si è ucciso. Ventitré anni di Sarno, Comune in provincia di Salerno, era stato assegnato al Comando stazione di Bronte il 2 agosto scorso, svolgendo il suo lavoro con senso del dovere e abnegazione. A Natale era tornato a casa per trascorrere le feste con i genitori che, informati della tragedia, ieri pomeriggio si sono recati all’obitorio dell’ospedale Garibaldi di Catania dove è stata trasferita la salma.
Tutti dicono che era veramente un ragazzo per bene e nulla del suo comportamento lasciava intravedere un gesto così estremo. Era fidanzato con una bella ragazza di Sarno e fonti campane raccontano che il loro rapporto era solido e felice. Inoltre, la sua era una famiglia modello. Il padre è un poliziotto in pensione molto conosciuto a Sarno, la madre, invece, è casalinga. Aveva anche un sorella di 35 anni sposata con dei figli.
Il perché questo ragazzo si sia ucciso rimane quindi un mistero. In caserma a Bronte, domenica pomeriggio si è recata la dottoressa Tiziana Laudani, magistrato della Procura di Catania, che ha dato disposizioni al Comando provinciale dei carabinieri di Catania di indagare sulle possibili cause.
Intanto, tutta la cittadina di Bronte è rimasta attonita di fronte alla notizia, prendendo d’assalto edicole e bar dove trovare un giornale.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 08-01-2013