Il Consiglio di Giustizia amministrativa pone fine all’idea del comune di Randazzo di ampliare le aree del cimitero attraverso il project financing. Dopo che il Tar aveva accolto il ricorso presentato da cittadini, sindacalisti e consiglieri comunali, il Cga ha dichiarato improcedibile il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale. Le motivazioni del procedimento non fanno riferimento alla legittimità della procedura burocratica comunale ma al fatto che il Consiglio comunale il 28 dicembre scorso, nell’approvare il piano triennale delle opere pubbliche, ha previsto l’ampliamento del cimitero attraverso capitali pubblici e non più privati. Per il Cga di conseguenza “sembra essere venuta mano l’interesse da parte dell’appellante”, ovvero del Comune. In verità il Consiglio ha emendato il Piano triennale contro il volere dell’Amministrazione comunale che continua a vedere il finanziamento privato come l’unico possibile per ampliare il cimitero. Per il comitato si tratta di una vittoria: “Si è perso tempo e denaro pubblico – ci dice Michele Mangione – per l’ostinatezza dell’Amministrazione che ha voluto continuare questo inutile braccio di ferro anche dopo la sospensiva del Tar”. Per il sindaco Del Campo a perdere è stata la città: “Il Comune di Randazzo insegue l’ampliamento del cimitero da 30 anni. Il Piano triennale delle opere pubbliche prevedeva l’utilizzo di fondi privati da almeno 25 anni. Io non ho inventato nulla, ho soltanto pubblicato un bando di gara di un progetto che era già nei programmi del Comune. Gli oppositori avevano decenni per opporsi, ma lo hanno fatto solo ora. Non conosco bandi di fondi pubblici per i cimiteri ed il Comune non può neanche contrarre un mutuo perché è già al massimo dell’indebitamento possibile”
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 14-02-2013