Il pericolante tetto della chiesa di San Bartolomeo, a Randazzo, sarà restaurato. La presidenza della Regione siciliana ha finanziato al Comune di Randazzo 150 mila euro necessari per i lavori, assecondando le richieste del parroco della chiesa di San Martino, padre Emanuele Nicotra, della dottoressa Grazia Emanuele che ha sostenuto l’iniziativa chiedendo all’ex presidente Raffaele Lombardo il finanziamento dell’opera e del sindaco Ernesto Del Campo che ha comunicato l’arrivo dei fondi: “Grazie a un’azione congiunta – spiega Del Campo – siamo riusciti a ottenere i finanziamenti. Abbiamo già il progetto preliminare che adesso, ottenuto il decreto di finanziamento, trasformeremo in esecutivo”. Gli studi di storici e studiosi randazzesi narrano che la chiesa doveva far parte di un più articolato complesso di uno dei tre monasteri di suore benedettine presenti a Randazzo di cui oggi non si ha più traccia. La guerra e i bombardamenti del 1943 provocarono alla chiesa ingenti danni, ma non le impedirono di tramandare fino a noi la bellezza del suo stile. Le notizie che giungono dell’antica chiesa risalgono addirittura al 1746, quando l’arcivescovo di Messina, monsignor Tommaso Moncada, giunto a Randazzo per la consacrazione della Chiesa di S. Martino, iniziò proprio a San Bartolomeo le funzioni. Oggi è chiusa, ma ogni anno fa da emozionante scenario alla salita della processione della sera del Venerdi Santo, quando il pesante crocifisso ligneo viene con fatica portato in spalla dai fedeli. Con il restauro e la messa in sicurezza del tetto, la chiesa potrà essere aperta al pubblico e restituita alla città.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 19-02-2013