Undici mesi a partire da oggi per trasformare lo studio di fattibilità del nuovo tratto Randazzo-Fiumefreddo della strada statale 120, in un progetto definitivo. Sono i tempi scanditi dal cronoprogramma che l’Anas ha inviato al sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, annunciando di fatto, questa volta con un documento, l’inizio della progettazione della nuova strada, chiamata ad attenuare i disagi del versante nord dell’Etna, collegato con la costa ionica da una mobilità anacronistica. In verità il fatto che l’annunciata conferenza stampa prevista per giovedì 21 è saltata per molti è stata la prova di un possibile disimpegno da parte dell’Anas. La lettera che il direttore “centrale progettazione” dell’Anas, ing. Ugo Dibennardo, ha inviato al sindaco Del Campo, ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo. Nella missiva viene annunciato un sopralluogo, direttamente sulla statale, che è stato fissato per le 11,30 del 16 aprile prossimo e ad essa è stato allegato il calendario. Nel cronoprogramma non ci sono segnate le date, ma i mesi in successione. Ma se è vero che a metà del secondo mese sono segnati i sopralluoghi, già dovremmo essere in pieno avvio della progettazione preliminare iniziata a metà marzo assieme alla raccolta dei dati cartografici. Nel prossimo mese di aprile dovrebbero iniziare gli studi geologici e di idrologia, oltre all’individuazione del possibile tracciato, mentre a maggio si parte con le indagini geognostiche da finire in 3 mesi assieme allo studio di pre fattibilità ambientale. A fine maggio è prevista una prima fase di confronto con il Comune. A giugno, invece, la verifica dell’interesse archeologico, il perfezionamento del progetto e la sua stima economica. A metà agosto la redazione del progetto preliminare dovrebbe essere terminato. Lo sviluppo del progetto definitivo, invece, dovrebbe iniziare i primi di agosto e dovrebbe durare 5 mesi e mezzo. In questo lasso di tempo verrà effettuato lo studio di impatto ambientale, il perfezionamento del progetto e pure eventuali espropri. A metà gennaio del 2014 tutto dovrebbe essere pronto. Ovviamente queste sono solo previsioni. Auguriamoci che non si verifichino intoppi o ritardi. Da troppo tempo questo versante attende una viabilità su gomma migliore e di conseguenza più sicura. A chiedere l’ammodernamento di questa strada non solo i tanti pendolari, ma anche gli operatori economici e turistici del versante nord dell’Etna che si sentono lontani ed isolati dalla costa e dal turismo rivierasco a causa di una strada disegnata su un tracciato borbonico con tante criticità.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 24-03-2013