«In un momento in cui le Ferrovie dello Stato, attraverso anche le dichiarazioni del suo amministratore delegato Mauro Moretti, manifestano l’intenzione di abbandonare la Sicilia, noi siciliani dobbiamo organizzarci da soli a livello locale affinché i nostri trasporti funzionino». Con queste parole il commissario governativo della Ferrovia Circumetnea, Gaetano Tafuri, ha aperto la conferenza di servizi promossa dallo stesso per valutare la possibilità di riattivare la linea Alcantara-Randazzo, chiusa da 15 anni e in totale abbandono. Per questo, oltre a Tafuri, hanno partecipato al vertice il commissario del Parco fluviale dell’Alcantara Giuseppe Castellana, Giuseppe De Santis della presidenza della Regione Sebastiano Muglia del dipartimento programmazione della presidenza della Regione e i sindaci dei Comuni raggiunti dalla ferrovia, fra cui Claudio Scavera, di Castiglione ed Ernesto Del Campo di Randazzo. Di una possibile gestione della tratta, da parte di Fce, se ne parla dal 2005, quando l’allora commissario governativo Antonino Vecchio Domanti siglò un accordo con Rfi per l’acquisizione e la gestione della linea che – attraverso l’utilizzo della ferrovia jonica di Rfi – avrebbe permesso alla Fce di chiudere l’anello e collegare il versante nord dell’Etna con il porto e l’aeroporto. Così Tafuri ha deciso di rispolverare la vecchia convenzione e studiare, insieme agli altri enti interessati, la possibilità di riattivare la tratta ferroviaria. «La riattivazione dell’Alcantara-Randazzo – ha spiegato Tafuri – risponde a esigenze di due tipi: quelle relative al trasporto e quelle di tipo turistico. Daremmo infatti un nuovo impulso al trasporto su rotaia in una parte della Sicilia orientale fino adesso mal collegata a causa della miopia dei dirigenti di Fs e l’intera zona potrà essere rivalutata anche dal punto di vista turistico, perché questa ferrovia collega il mare alla montagna, attraversando paesaggi straordinari». Tesi condivisa sia dai sindaci sia dal commissario del Parco dell’Alcantara: «Siamo contenti – ha affermato Ernesto Del Campo – è un’iniziativa condivisa non solo dai sindaci, ma anche da altri enti, alla vigilia della nuova programmazione regionale dei fondi comunitari. Ripristinare questa ferrovia, per Randazzo, inoltre, vorrebbe dire favorire non solo il turismo, ma anche il trasporto in generale, compreso quello merci. Non dimentichiamo che la linea della Fce attraversa la zona industriale di contrada Arena». «Il territorio del Parco dell’Alcantara – ha aggiunto il commissario Castellana – si avvia verso una nuova fase, che punta al rilancio turistico, attraverso la mobilità dolce e la riappropriazione dell’identità culturale, di cui per lungo tempo la tratta ferrata è stata un simbolo, oltre che un mezzo di trasporto per la popolazione locale. La sinergia costituita tra il Parco, la Ferrovia Circumetnea e gli Enti locali della Valle dell’Alcantara, apre la via a una serie di azioni che puntano ad attrarre nuovi flussi turistici». Il progetto è piaciuto anche a De Santis, che ha sottolineato come questo intervento rientri perfettamente non solo nei piani della Regione. Chissà che non sia la volta buona per uscire dall’isolamento.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 21-03-2009
E’ chiusa da 15 anni
La ferrovia Alcantara-Randazzo in passato è stata gestita dalle Fs e non è più in esercizio dal 1994. La linea è costituita da un tronco di 37 km che si dirama dalla stazione di Alcantara, posta sulla linea di Rfi Messina-Catania-Siracusa, e percorre la valle dell’Alcantara fino a Randazzo, collegando, in tal modo, il versante settentrionale dell’Etna con il mare. Si tratta di una linea a binario semplice, a scartamento ordinario, non elettrificata che non essendo più in esercizio da anni versa oggi in stato di abbandono.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 21-03-2009