Randazzo, come Salemi, sede e teatro di musei itineranti. E’ l’idea del sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, che ha pensato di trasformare l’ex mattatoio comunale in un’area museale, in grado di allestire esposizioni temporanee. “La Soprintendenza ai beni culturali – dice il sindaco – nell’ambito delle iniziative per accedere ai finanziamenti comunitari, ha redatto un progetto che mira a rimettere insieme tutti i reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati fra il 1880 e il 1906 dalla necropoli di contrada Feudo di Randazzo e che non sono esposti nel nostro museo archeologico Vagliasindi, bensì in quelli di Siracusa, Palermo e Berlino. Per fare ciò – continua – ci hanno chiesto la disponibilità di locali adeguati e noi abbiamo pensato all’ex mattatoio”. Questi locali, infatti, ormai diversi anni fa, sono stati restaurati ed acquisiti dalla Provincia regionale di Catania, che però alla fine non li ha mai utilizzati. “Per questo – continua il sindaco – il responsabile dell’Ufficio patrimonio edilizio della Provincia, ing. Trainiti, ha già effettuato un sopralluogo per programmare i lavori necessari a rendere fruibile la struttura rimasta chiusa per anni. Oltre a ciò bisognerà discutere i termini di una convenzione che ci permetta l’utilizzo dell’ex mattatoio anche per altre mostre itineranti”. Ed in proposito il sindaco ha già delle idee: “Abbiamo chiesto all’assessorato ai Beni culturali di Catania di poter esporre a Randazzo alcuni reperti della civiltà ebraica, custoditi all’interno del Castello Ursino, ma mai esposti al pubblico. L’assessore Fabio Fatuzzo – continua Del Campo – che ringrazio, ha già manifestato la propria disponibilità. Di conseguenza, appena i locali saranno utilizzabili dal Comune, inizieremo immediatamente con questa mostra, per poi proseguire con il progetto della Soprintendenza, inaugurando una stagione di iniziative culturali sicuramente qualificanti”. Intanto la possibilità che tornino a Randazzo tutti i reperti archeologici rinvenuti nelle proprietà di Pietro Vagliasindi oltre 100 anni fa, piacerà certamente agli appassionati. A Berlino, infatti, è esposta una Idria bronzea (ovvero un vaso greco utilizzato per contenere e versare liquidi) che in pochi hanno avuto la fortuna di ammirare.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 11-04-2009