Fondi per le aziende tessili e soprattutto una commissione che verifichi la possibilità di rendere trasparente la filiera di confezionamento dei capi “Made in Italy”. Questo l’esito del vertice organizzato dal senatore Pino Firrarello, al ministero dello Sviluppo economico, fra le aziende del comparto tessile di Bronte ed il sottosegretario al Commercio estero, Adolfo Urso. Come è noto il tessile in generale, ma soprattutto quello del Polo di Bronte, è in crisi a causa della mancanza di commesse da parte delle grandi firme che preferiscono delocalizzare il lavoro all’estero. Per questo al vertice oltre a Firrarello hanno partecipato il dott. Salvatore Spartà, direttore del Consorzio “Sicilia moda” che racchiude buona parte delle imprese del Distretto sulla filiera del tessile “Sicilia Orientale”, e il presidente dell’Antia (Associazione nazionale tecnici industria abbigliamento), Gino Sartena. «Al sottosegretario – afferma Spartà – abbiamo chiesto di rendere trasparente la filiera delle confezioni tessili, permettendo al consumatore di sapere se il capo che acquista è stato interamente confezionato in Italia o no. Il made in Italy infatti, – continua – è sinonimo di qualità e bisogna impedire che i capo di abbigliamento lavorati per gran parte all’estero si fregino ingiustamente di questo marchio». L’idea è piaciuta al sottosegretario che comunque, ritenendola vincente per risollevare le sorti del tessile in Italia, aveva già chiesto l’istituzione di una commissione di esperti per studiare il fenomeno e controbatterlo. Commissione cui adesso farà parte non soltanto un rappresentante dell’Antia, ma anche uno del distretto “Sicilia Orientale”. Oltre a ciò il sottosegretario ha fornito indicazioni utili alle aziende per ottenere finanziamenti attraverso l’assessorato regionale alla Cooperazione. «Il tessile – ha aggiunto il senatore Firrarello – fa parte del tessuto economico produttivo della nostra Sicilia. Dà lavoro ad una manodopera che, rinomata ed apprezzata, dobbiamo tutelare. Attraverso l’incontro che ho organizzato al ministero del Lavoro abbiamo spianato la strada al mantenimento dei posti di lavoro in questo momento di crisi. Adesso facciamo sì che le aziende abbiano un futuro garantendo loro spazi di mercato».
Fonte “La Sicilia” del 19-04-2009