Il Comune di Randazzo dice no al passaggio del servizio acquedotto all’Ato idrico. Il Consiglio comunale, infatti, ha approvato all’unanimità una delibera dove chiede alla Regione siciliana, alla Provincia regionale di Catania e a tutti gli enti interessati di evitare il passaggio della gestione degli impianti. I motivi sono molteplici e a sentire il presidente dell’assemblea consiliare Lucio Rubbino, tutti validi. «In questo momento la situazione è tutt’altro che chiara e non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche giuridico. – afferma Rubbino – Noi non temiamo tanto il rischio di vedere sottratto il quantitativo di acqua a nostra disposizione, anche se vigileremo costantemente affinché il necessario fabbisogno non manchi mai. Ma ci preoccupano i possibili aumenti del canone e che la qualità del servizio scada. Fino ad oggi siamo riusciti a mantenere il canone fra i più bassi della Sicilia. Non vorremo che in una gestione provinciale gli utenti ricevano una stangata». Ma non è solo questo che preoccupa il presidente: «Ci preoccupa anche la qualità dei servizi. – infatti ribadisce – Spesso, quando si guasta una pompa, i nostri uffici provvedono alla sua sostituzione anche durante i festivi, per evitare che i rubinetti rimangano a secco a lungo. La stessa cosa pretenderemo dall’Ato e siccome fino ad oggi non abbiamo ricevuto garanzie, il Consiglio comunale, con il testa il consigliere Carmelo Giarrizzo che ha proposto l’odg, non solo ha approvato la delibera, ma ha aderito alla proposta del presidente della Provincia, Castiglione di effettuare degli incontri fra Comuni, affinché si individui quel percorso virtuoso che mette al primo posto le esigenze degli utenti».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 03-05-2009