“Il territorio di Maletto del Parco dell’Etna è invaso dai maiali che danneggiano il suolo e mettono a rischio l’incolumità pubblica”. A lanciare l’allarme è il sindaco Pippo De Luca che, preoccupato dalle segnalazioni dei cittadini e della Guardia Forestale, ha convocato per domani una conferenza di servizi, invitando a partecipare il collega di Bronte, Pino Firrarello, il Servizio veterinario, l’Azienda e l’Ispettorato forestale e per finire i rappresentanti delle forze dell’Ordine che operano sul territorio. “Il problema è più grave di quello che si possa pensare – ci dice De Luca – Gli agricoltori e i proprietari hanno denunciato danni ai terreni e temono per la loro incolumità, perché i maiali possono anche essere particolarmente aggressivi. Oltre a ciò come ha scritto la Guardia Forestale, la presenza massiccia di questi animali è estremamente dannosa per il suolo e per le piante. Per questo ho deciso di convocare una conferenza di servizi per vedere come affrontare un problema che danneggia anche quel turismo escursionistico che vogliamo incentivare sull’Etna”. Ed i maiali in giro per i boschi dell’Etna sarebbero tanti e secondo la Forestale tutti senza sigillo o marchio identificativo. Sarebbe quindi impossibile risalire al proprietario. La loro presenza è segnalata nelle contrade Fontana Murata, Rugerazzo, Purcaria, Poggio Monaco, Cucchiara, Feudo, Poggio Arena, Trentasalme e Nave, a dimostrazione del numero di maiali, anche particolarmente grossi, che gironzolano indisturbati.
Fonte “La Sicilia” del 04-11-2009
MALETTO: Trovate due tagliole per selvaggina
La Guardia Forestale di Bronte, coordinata dal commissario Enzo Crimi, nell’ambito di una operazione del territorio, organizzata per reprimere il bracconaggio, ha trovato all’interno di un bosco del Parco dell’Etna in territorio di Maletto due tagliole in ferro predisposte per catturare della selvaggina. E purtroppo un coniglio selvatico era già rimasto ucciso nella micidiale trappola. Le indagini comunque continuano per risalire all’autore.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 04-11-2009