“Un impianto di compostaggio per lo smaltimento dei rifiuti umidi anche nel territorio che va da Bronte a Riposto. Non inquina, non deturpa né tanto meno penalizza il territorio, anzi favorisce l’incremento degli indici di raccolta differenziata e pone le basi per un risparmio, in futuro, anche per i cittadini”. Sono le parole del presidente della Ato rifiuti Ct 1 Joniambiente, Francesco Rubbino, e dell’intero Cda composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, al lavoro per dotare il territorio di strutture per lo smaltimento differenziato dei rifiuti. “L’impianto per il compostaggio – ci spiega Rubbino – altro non è che un enorme capannone ermeticamente chiuso dove vengono depositati tutti i rifiuti umidi, derivati per esempio da scarti alimentari o potature di piante che, attraverso procedimenti esclusivamente naturali, si trasformano in “compost” utile in agricoltura per migliorare la qualità della terra. E’ importantissimo che nel territorio ve ne sia almeno uno. “L’idea – continua Rubbino, assieme a Caruso e Cardillo – è quella di diminuire i costi, abbattendo di circa il 30% il quantitativo di rifiuti conferiti in discarica e ponendo le basi per una migliore salvaguardia dell’ambiente”. Di conseguenza, credendo fortemente nell’iniziativa, Rubbino ha invitato l’Arra (Agenzia regionale rifiuti e acque) ad effettuare un sopralluogo a Bronte per verificare l’idoneità di alcuni siti indicati dal sindaco Pino Firrarello. Così a Bronte sono arrivati il dott. Giorgio D’Angelo e l’Ing. Roberto Palombo. Breve l’incontro con il sindaco Firrarello che ha subito messo a disposizione un’equipe di esperti dell’ufficio tecnico guidati dall’Ing. Salvatore Caudullo e dall’assessore Pippo Pecorino. “I sopralluoghi sono stati proficui – conclude Rubbino – ovviamente la nostra scelta sarà dettata dalle valutazioni dei tecnici. L’imperativo però resta solo uno, ovvero incrementare gli indici della raccolta differenziata, dotando il territorio di impianti, ed informando i cittadini anche sulla obbligatorietà di differenziare i rifiuti”.
Fonte “La Sicilia” del 08-11-2009