Fungaioli malettesi senza tesserino e… senza funghi Il Comune non ha potuto organizzare i corsi e De Luca accusa: “I criteri stabiliti dalla Regione mostrano enormi lacune” Chi ogni autunno si diletta a passeggiare fra i boschi e nelle campagne per raccogliere funghi lo sa già da tempo. Da domenica 21 ottobre potranno farlo solo coloro che sono in possesso dell’apposito tesserino che attesta la frequenza ad un preciso corso di formazione professionale organizzato dalle associazioni micologiche del territorio in compartecipazione con la Regione. Tutto ciò a seguito della direttiva dell’Assessorato regionale all’Agricoltura e foreste, che il 14 giugno scorso, stabilendo i criteri per la raccolta dei funghi epigei spontanei, ha affidato ai Comuni il compito di rilasciare il tesserino e di verificare l’idoneità del richiedente a raccogliergli, ottenuta attraverso la frequenza e il superamento del corso di formazione micologica. Buona parte dei Comuni si sono attrezzati e diverse associazioni hanno organizzato i corsi per essere pronti alla scadenza. Maletto ci prova da un’estate intera ad organizzare un corso, ma, come ha spiegato il sindaco Giuseppe De Luca, dovendo questo essere diretto da micologi esperti, ed essendo questi impegnati nei vari corsi in tutta l’isola, non ha trovato i docenti giusti e non ha potuto fino ad oggi organizzare i corsi. Di conseguenza i malettesi si trovano oggi ad appena 3 giorni dalla scadenza senza tesserino e quindi impossibilitati a raccogliere funghi in un territorio dove ne crescono a iosa. Per il sindaco l’intera faccenda rappresenta un grosso paradosso: “Non è certo stata colpa delle nostre associazioni – dice – se il corso non si è potuto organizzare. Solo adesso che in tutti i Comuni gli altri corsi sono terminati abbiamo potuto reperire il personale docente qualificato. Questo però non può penalizzare i malettesi. Per questo – continua – chiederò all’assessore Giovanni La Via di prorogare il termine ultimo per l’ingresso in vigore della direttiva, permettendo ancora ai miei concittadini di godere del diritto di recarsi in campagna e raccogliere funghi”. Quando però il sindaco De Luca parla di paradosso intende altro: “I criteri stabiliti dalla Regione – precisa – mostrano enormi lacune. Il tesserino costa anche 100 euro l’anno. Il 50% dei proventi andranno ai Comuni, il resto lo divideranno Provincia e Regione. Bene – ribadisce il primo cittadino – i funghi si trovano nei Comuni montani, ogni giorno meta di forestieri che fanno razzia. I Comuni rivieraschi di conseguenza otterranno ricavi a seguito dello sfruttamento non del loro territorio, ma del mio, che invece non introita nulla. E bene quindi – conclude – che l’assessore proroghi i termini e riveda il decreto altrimenti per i Comuni montani come Maletto, oltre al danno si unirà la beffa”.
FONTE “LA SICILIA” del 18-10-2007