La morte prematura di Vincenzo Maio, ennesima vittima della strada, fa puntare i riflettori sulle condizioni di sicurezza delle nostre strade in generale e soprattutto di quelle del versante nord dell’Etna. Il trentunenne muratore randazzese, martedì pomeriggio, ha perso il controllo della sua vettura in prossimità di una curva, sull’asfalto certamente reso viscido dalla pioggia, ma in tanti oggi si domandano se le condizioni di drenaggio della strada sono ottimali e se quella, come anche le altre strade statali che collegano la medievale cittadina, è una strada sicura. Ad alimentare i dubbi degli automobilisti che ogni giorno percorrono questa strada, i tanti incidenti verificatisi in passato. Il sindaco, Ernesto Del Campo, scosso per quanto accaduto alla famiglia Maio, chiede all’Anas di verificare le condizioni di sicurezza di tutte le strade e, soprattutto, di velocizzare l’iter per la redazione e la progettazione del nuovo tracciato della Ss 120, che dovrebbe eliminare tutte le criticità di questa strada, dal primo all’ultimo chilometro. «Se con l’Anas – afferma il primo cittadino – abbiamo affrontato il problema del rinnovamento del tracciato della Ss 120 è perché tutti siamo coscienti del fatto che le condizioni di sicurezza nelle nostre strade non sono ottimali. Certo, spesso a causare incidenti può contribuire l’imprudenza, ma non c’è dubbio che le istituzioni devono fare la propria parte per eliminare i fattori di rischio. Per questo già oggi stesso chiederò alla direzione dell’Anas di accelerare i tempi della stipula del protocollo d’intesa per la progettazione della nuova statale. Sono certo che l’ing. Di Bernardo accoglierà la mia sollecitazione, sottoscrivendo in tempi brevissimi la convenzione attraverso la quale si potrà superare una fase indispensabile per potere inserire l’ammodernamento della statale nei piani regionali». Conclude il sindaco: «Randazzo è il paese dell’Etna più distante dall’area metropolitana e la sicurezza delle sue vie di comunicazione è un argomento che non possiamo più rinviare». I punti critici in questa strada sono numerosi. Fra i tanti, soprattutto nelle tratte poco urbanizzate, ci sono numerosi accessi a strutture residenziali private non regolamentate e, quindi, molto pericolose. Esistono, inoltre, incroci concepiti come semplici innesti a T in passato teatro di numerosi incidenti.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 14-01-2010