Sono circa 900 le firme che l’Adoc e la Uil di Bronte hanno raccolto durante la protesta di domenica scorsa contro gli avvisi di accertamento Tarsu per i fabbricati rurali inviati dal Comune, che l’associazione dei consumatori e il sindacato hanno definito la “Tassa sulle stalle”. Un nutrito gruppo di contribuenti ha sfilato lungo la via Umberto per poi fermarsi in piazza Spedalieri dove sono state raccolte le firme. “E’ paradossale – ha spiegato in una nota la presidente dell’Adoc di Bronte, Enza Meli – che l’Amministrazione ha scelto di far pagare al massimo la tassa sui rifiuti solidi urbani ai proprietari di stalle o a case di campagna prive di servizi elementari quali acqua e luce”. Firrarello ribadisce però la linearità della condotta amministrativa del Comune. “Concordo dice il sindaco – e mi sento vicino a coloro che, in questi momenti di crisi, hanno difficoltà, ma il Comune ha solo dato seguito alle indicazioni dell’art. 37 comma 2 della legge 262 2006, emanata dal governo Prodi, che ha stabilito come tutti gli immobili, anche quelli di campagna, debbano essere accatastati, affinchè i proprietari paghino le tasse. Chiunque occupi o detenga una unità immobiliare deve pagare la Tarsu e se il fabbricato ricade oltre 500 metri dall’area di raccolta dei rifiuti, ha diritto a una riduzione del 70%. Per beneficiarne però, per legge ai tempi doveva compilare la denuncia di occupazione e richiedere agli uffici la riduzione. A chi ha dimenticato di presentare richiesta oggi abbiamo messo a disposizione i nostri uffici”.
Fonte “La Sicilia” del 20-11-2012