Qualcuno ha tranciato, volontariamente, i tubi collegati alla pompa dei freni dello scuolabus che ogni giorno accompagna 35 bambini alla scuola elementare e materna della piccola comunità di Maletto. Lunedì alle 7,30 l’autista mette in moto il pulmino e fa marcia indietro per uscire dalla rimessa comunale. Immediatamente si accorge che i freni funzionano male e, pensando ad un semplice guasto, utilizzando il freno di emergenza, ha raggiunto il meccanico. Quando questo ha ispezionato il motore ha subito notato che in tubi in alluminio erano stati tagliati. Così è stato avvertito il sindaco Pippo De Luca, che non ha perso tempo ad avvertire carabinieri e prefetto. Ovviamente sono scattate le indagini. Lo scuolabus era fermo da 4 giorni perché giovedì e venerdì, tutti gli autisti erano assenti. E’ usanza al Comune però che, durante le ore di ufficio, le porte della rimessa rimangano aperte. Chi ha agito quindi ha avuto facile accesso ed ha aperto il portellone del vano motore senza forzarlo. La rimessa custodisce anche altri mezzi comunali, fra cui l’auto di rappresentanza del sindaco, che però non è stata toccata. Se si è trattato di una vendetta nei confronti dell’Amministrazione comunale non si capisce quindi perché l’attentatore ha scelto lo scuolabus, mettendo a repentaglio la vita di bambini innocenti. “Forse – dice il primo cittadino – abbiamo dato fastidio a qualcuno, o si tratta della vendetta di qualche scontento. Noi abbiamo sempre agito nella legalità e continuiamo su questa strada”. Lo stesso De Luca però annuncia che adesso verranno adottate misure di sicurezza più rigide e che le porte della rimessa comunale da domani si apriranno solo per far entrare o uscire i mezzi. “Faremo il possibile per far video sorvegliare le aree comunali – ribadisce De Luca – Niente sarà più come prima”. Intanto le indagini dei carabinieri vanno avanti e non è escluso che nei prossimi giorni la verità venga fuori”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 21-04-2010