Scorre nuovamente l’acqua nella condotta dell’Acoset che da Bronte fa viaggiare verso i Comuni del versante sud ovest dell’Etna ben 700 litri di acqua al secondo. In grande anticipo rispetto alla tabella di marcia, ieri pomeriggio intorno le 15, nella condotta é stata immessa l’acqua del pozzo di Ciapparazzo che sgorga spontaneamente. Poi qualche ora dopo sono state messe in funzione le pompe, e l’acqua, anche se a pressione inferiore rispetto al normale, ha ripreso a viaggiare. Merito dei tecnici dell’impresa Cogip – Pavesi, ovvero il raggruppamento di imprese che sta realizzando i lavori di ammodernamento del tratto Bronte – Adrano della Ss 284, che hanno effettuato il taglio della vecchia condotta ed il collegamento con quella nuova in tempo veramente da record. Dopo che le pompe sono state spente, già alle 5 del mattino di ieri tecnici ed operai erano già sul posto. Per tagliare la condotta. Un’operazione studiata e simulata per giorni, tant’è che tutti gli operai sapevano perfettamente cosa fare e quando farlo. Il capocantiere Alfio Camarda e gli ingegneri dell’impresa hanno, infatti, per giorni addestrato 2 squadre di 8 operai ciascuna, che contemporaneamente hanno operato alle estremità della nuova condotta, già interrata al di sotto della nuova carreggiata. E così le operazioni sono andate senza intoppi. Se alle 5 del mattino, quando ancora c’era bisogno delle cellule fotoelettriche per muoversi nel cantiere, sono entrate in azione robuste smerigliatrici per tagliare la robusta condotta di ghisa, alle 6 del mattino sono iniziate le operazioni collegamento con quella nuova. Operazioni non semplici per via delle “curve” che era necessario realizzare per allineare la tubazione, ma che i tecnici hanno effettuato tranquillamente. Essendo la condotta in ghisa non era possibile effettuare della saldature e così i tubi sono stati collegati grazie ad enormi manicotti, ancorati per stringere le corone di fissaggio e delle guarnizioni di gomma. Tutto sommato lo stesso lavoro che si farebbe con qualsiasi tubo del nostro bagno, ma con proporzioni ben più grandi. La condotta, infatti, ha un diametro di 80 centimetri ed uno spessore di almeno 4. Alla fine, dopo aver stretto l’ultimo bullone del manicotto, applausi per tutti. Sul posto gli ingegneri dell’impresa Giulio Mastrosimone e Giuseppe Musotto ed i geometri Salvatore Coniglio e Salvatore Sebastiano. Presente, come sempre, l’ispettore di cantiere dell’Anas Giuseppe Annibale ed il responsabile della sicurezza del cantiere Sebastiano Quartarone, sempre in contatto con il dirigente dell’area nuove costruzioni dell’Anas di Catania, ing. Giovanni Iozza. Presente anche gli ingegneri dell’Acoset, Enrico Greco e Federico Arcidiacono. “Mi complimento con l’intera squadra, con l’impresa e con l’Anas, – ha affermato il sindaco di Bronte Pino Firrarello, che attendeva questi lavori per vedere completato al più presto la nuova strada verso l’area metropolitana. – Non mi sorprende che abbiamo fatto meglio del crono programma ipotizzato alla vigilia. La Cogip – Pavesi, infatti, in questi anni ha dimostrato di saper superare ogni ostacolo, ed oggi si accinge a completare una grande opera che vedrete, insieme alle altre infrastrutture di mobilità che abbiamo programmato, contribuirà allo sviluppo dell’intero versante nord dell’Etna. Un pensiero ed un grazie è doveroso – ha concluso il sindaco – anche a tutti i residenti dei Comuni a sud di Bronte che, certo, qualche disagio per la mancanza d’acqua lo hanno subito”. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente dell’Acoset, Fabio Fatuzzo che si è complimentato con l’impresa e soprattutto per l’efficienza e la professionalità dimostrata in questo intervento non certo semplice. Adesso, inizia il lavoro per gli operai dell’Acoset. L’acqua, infatti, una volta immessa in rete va “accompagnata” serbatoio dopo serbatoio, saracinesca dopo saracinesca, affinché, tutti i punti di distribuzione e le derivazioni tornino in pressione. Se non si verificheranno intoppi non è escluso quindi che domani sera l’acqua ritorni a scorrere abbondantemente in tutti i rubinetti.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 23-11-2012