“Cittadini allo stremo e Comuni al collasso”. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, pone l’accento sulle troppe tasse che non solo i cittadini di Bronte, ma quelli dell’intera Isola, dovranno pagare con l’istituzione dell’Imu (l’Imposta municipale Unica) e sulla crisi economica che sta attanagliando i Comuni. Domani pomeriggio, infatti, il primo cittadino brontese, nelle vesti di senatore della Repubblica, si è iscritto a parlare a Palazzo Madama per ribadire al Senato il grido d’allarme di cittadini e Comuni, e soprattutto per sottolineare una profonda incongruenza che caratterizza l’Imu: “Sono seriamente preoccupato – afferma il sindaco – sulle ripercussioni che la nuova imposta provocherà a Bronte che è uno dei Comuni più vivaci economicamente. Posso solo, con preoccupazione, immaginare cosa accadrà negli altri Comuni della Sicilia. A Bronte, infatti, – continua Firrarello – ci sono tantissime case non abitate di proprietà di persone che sono state costrette dalla disperazione ad emigrare. Persone che, lontano dalla propria terra, lavorano tutto il giorno e fanno sacrifici e che vedranno considerata la propria dimora di origine alla stessa stregua di chi ha la seconda casa, pagando di conseguenza molto di più. Per questo – continua – ho deciso di sottoporre il problema al Governo, investendo il Parlamento.La Sicilianon può pagare un prezzo così alto. Ne riceverebbe un danno grave come quello subito a seguito dell’accordo tra Unione Europea e Marocco sulla liberalizzazione di alcuni prodotti ortofrutticoli e ittici”. Ma non è solo l’Imu che preoccupa Firrarello. Alla vigilia della redazione del bilancio di previsione del Comune, il sindaco rende pubblici i conti, evidenziando come rispetto al 2005 sia costretto a garantire i servizi ai cittadini e far quadrare i conti con qualcosa come 2 milioni e 500 mila euro in meno. “Il calcolo è semplice – aggiunge il sindaco – nel 2005 i trasferimenti dello Stato ammontavano a 5.099.773,53 euro. Oggi sono 3.937.194,58. Ci sono quindi un milione e 162.579 euro in meno. Dalla Regione siciliana nel 2005 ricevevamo 2 milioni e 943.374,10 euro, mentre adesso 2.001.551,07. Se sommate le differenze vi accorgerete come sono più di 2 milioni i trasferimenti in meno, cui vanno addirittura sommati i 500 mila euro che rispetto al 2005 paghiamo in più per il servizio di raccolta dei rifiuti. Mi domando come sarà possibile far quadrare i conti. Il Governo – conclude – deve prendere una decisione”.
L’addetto stampa Gaetano Guidotto