IL PADRE: “SONO STORDITO, ERA UN GIOVANE TRANQUILLO”
“Mi hanno svegliato di notte, sono andato in ospedale ed ho trovato questa ‘sorpresà. Non so ancora cosa provo. Mio figlio era un tipo tranquillissimo, un ragazzo educato con tutti” ha detto in una intervista Rosario Galati, il padre di Matteo, il tredicenne accoltellato a morte la notte scorsa a Bronte da un ragazzo di 16 anni. “Matteo – ha continuato il padre – era stato promosso in terza media. Era un ragazzo che studiava e alla fine dell’anno scolastico mi aveva chiesto in regalo le cose che chiedono i ragazzini della sua età, una Playstation e cose del genere”.
BRONTE: DICHIARATO IL LUTTO CITTADINO
Il Comune di Bronte ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali, ancora comunque da stabilire, di Matteo Galati, decidendo di annullare da oggi fino a sabato prossimo tutte le manifestazioni inserite nel programma “Estate con noi-Bronte 2010” e “150/mo anniversario dei Fatti di Bronte”. “Non ci sono parole – ha affermato il sindaco Pino Firrarello in una nota – che possano esprimere l’indignazione e la rabbia per un così feroce gesto, cui ogni coscienza civile deve ribellarsi per far sì che la morte di Matteo non risulti vana. Nonostante sia ancora forte il drammatico ricordo della scomparsa del povero Salvatore Costanzo, un altro lutto ha turbato l’intera cittadina, costretta ancora una volta a piangere una giovane vittima della violenza”. “Per questo – ha continuato Firrarello – urge l’esortazione da parte di tutte le agenzie educative che operano a Bronte. Famiglia, chiesa e scuola con determinazione devono nuovamente ergersi a fervidi sostenitori della moralità e dell’onesta, coltivando fra i giovani comportamenti che rifiutino e disdegnino a priori ogni forma di violenza e sopraffazione”. Per Firrarello “i genitori non possono sottrarsi a quel ruolo educativo che impone il rispetto per la persona altrui ed il valore della vita. Se non facciamo qualcosa altri nostri figli innocenti moriranno ancora vittime della ferocia e dell’indifferenza che purtroppo esiste nella nostra comunità”.
Fonte La Sicilia Web