Si torna a parlare dei servizi ospedalieri nel versante nord ovest dell’Etna, dei rischi di ridimensionamento dell’ospedale di Bronte e di un territorio periferico che, a fronte di un piano regionale sanitario che impone tagli, ritiene di essere in credito con la Sanità, perché i servizi erogati fino a oggi sono deficitari rispetto ad altri ospedali dell’area metropolitana, dove ci sono presidî più efficienti a distanza di circa 10 chilometri l’uno dall’altro. Ad affrontare nuovamente lo spinoso argomento sarà il Consiglio comunale di Maniace, presieduto da Rodolfo Arcodia, e il sindaco, Salvatore Pinzone Vecchio, che questa sera alle ore 18 hanno invitato non solo i sindaci e i presidenti dei Consigli comunali di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro e Santa Domenica Vittoria, che per i servizi ospedalieri gravitano attorno al nosocomio di Bronte, ma anche il direttore generale dell’Asp, dott. Giuseppe Calaciura. «Il dott. Calaciura – dice il sindaco Pinzone Vecchio – venendo a Maniace si renderà conto che le rivendicazioni di questo territorio, che reclama un ospedale efficiente, sono legittime. Le nostre strade sono lente e tortuose e non ci permettono collegamenti rapidi con gli ospedali più grossi. Capiamo le esigenze di bilancio, ma non si può tagliare dove già ci sono delle carenze. Concentrare tutti i servizi nelle città vuol dire provocare congestione e invivibilità. Bisogna mettersi nei panni di una partoriente di Maniace, costretta ad affrontare una emergenza improvvisa. Ritengo – conclude – che non solo i livelli sanitari minimi debbano essere garantiti, ma al versante nord ovest dell’Etna, che ingloba un grosso bacino di utenza, bisogna fornire un ospedale vero».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 10-01-2011