Il momento che gli automobilisti di Randazzo e dell’intero versante nord est dell’Etna attendevano da tempo è arrivato. Il 30 marzo il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, si recherà a Roma, al ministero delle Infrastrutture, per firmare il protocollo d’intesa che permetterà all’Anas di redigere il progetto preliminare della Ss 120 nel tratto Randazzo Piedimonte Etneo e definitivo nei restanti 4 km fino allo svincolo autostradale di Fiumefreddo. «Inseguo questo vertice da novembre – ha affermato il sindaco Del Campo – Finalmente la direzione generale dell’Anas ratificherà la convenzione con il Comune di Randazzo per il completamento del progetto della strada. Un passo importante che consentirà all’Anas di procedere nella redazione del progetto preliminare nella prima parte della strada e di quello definitivo nel tratto più brutto e difficile, ovvero quello tra Piedimonte Etneo e l’autostrada. All’incontro parteciperà anche il dirigente regionale Anas, Ugo Dibennardo, che ringrazio per aver accolto le nostre richieste. «Considero questo momento particolarmente importante – ribadisce – perché con la progettazione definitiva si avrà la possibilità di accedere subito a dei finanziamenti, mentre quella preliminare sancisce l’interesse di Anas ad ammodernare una strada che non può certamente essere considerata come esempio di mobilità moderna». Sul tipo di strada che potrà essere progettata Del Campo, conferma le proprie idee: «Noi abbiamo redatto uno studio di fattibilità che disegna una strada in parte su tracciati nuovi ed in parte no, ma soprattutto prevede circonvallazioni nel centri abitati, ed elimina i passaggi a livello. Si tratta comunque sempre di un semplice studio che in fase di progettazione potrà variare. Non abbiamo bisogno di una strada a 4 corsie dal notevole impatto ambientale, ma di una strada Sicura, veloce e moderna che favorisca economia, sviluppo e turismo certamente sì». Ed in effetti oggi chi da Randazzo intende raggiungere lo svincolo autostradale di Fiumefreddo, o viceversa, deve percorrere una strada stretta, disegnata su un vecchio tracciato borbonico che non consente il sorpasso e che conta ben 153 curve o cambi di direzioni, attraversando 2 centri abitati, 5 frazioni e numerosi passaggi a livello. Un quadretto d’altri tempi. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 19-03-2011