«Coi i tempi che corrono lauree e diplomi di scuola superiore valgono pochissimo. Il mio della scuola media quindi posso buttarlo fra i rifiuti». Deve essere stato il pensiero di un 34enne di Bronte che ha gettato la copia originale del suo diploma di scuola media inferiore nella spazzatura senza neanche fare la raccolta differenziata, ovvero scaricando tutto (rifiuti vari e diploma) abusivamente nei presso del centro comunale di raccolta di Bronte di contrada Ss Cristo. Siccome l’area nel frattempo si è trasformata in una discarica a cielo aperto la Joniambiente, guidata da un Cda presieduta da Francesco Rubbino e composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, ha disposto l’immediata rimozione dei rifiuti e la pulizia dell’area. Prima però personale qualificato ha provveduto a cercare fra le buste lettere e documenti che potessero far risalire all’identità di chi, contravvenendo alle ordinanze, ha conferito abusivamente i rifiuti. Bene, fra lo stupore generale appena rimosso qualche sacchetto è affiorato in superficie il diploma che lo stesso Antonello Caruso ha notato e consegnato agli operatori. Ma le sorprese non erano finite. Nascosto fra i rifiuti c’era anche un contenitore per l’umido della raccolta differenziata abilmente dotato di altoparlanti e tramutato in cassa acustica. Una fantasiosa trasformazione possibilmente anche da premiare per estrosità, ma che dimostra il modo bizzarro come qualche utente ha utilizzato un contenitore che invece doveva servire a rispettare l’ambiente facendo la differenziata. «Non credevamo ai nostri occhi – ha affermato il presidente Rubbino a nome dell’intero Cda – quando abbiamo visto il diploma. Lo abbiamo guardato ben bene non credendo possibile che si trattasse dell’originale. Ognuno è libero di gettare fra i rifiuti cosa vuole – continua Rubbino insieme con Caruso – ma è chiaro che deve farlo rispettando le ordinanze sulla raccolta differenziata. Fantasioso – continuano – l’utilizzo improprio del contenitore dell’umido, ma grave se si traduce in un rifiuto a fare la raccolta differenziata». Sia il diploma sia il contenitore sono stati mostrati da Caruso, per gli adempimenti del caso, al sindaco di Bronte, Pino Firrarello: «Certo – ha affermato – non si può dire che l’autore non abbia avuto fantasia, ma nonostante la stravaganza figlia di una vena artistica siamo costretti a sanzionarlo come vuole la legge. Il secondo caso – continua – è la dimostrazione dello scarso attaccamento che qualcuno ha verso le proprie cose. Vero è che il diploma di scuola media oggi vale poco, ma è sempre un documento personale, dimostrazione di un traguardo che non andrebbe gettato fra i rifiuti». Per l’identificazione del proprietario del diploma, infine, nessun problema; così come per quello del contenitore visto che è impresso un codice che corrisponde al proprietario. Entrambi rischiano una sanzione di 200 euro.
L. S. fonte “La Sicilia” del 29-05-2012