I proprietari dei terreni agricoli di contrada Ciaramella, Taccione e Pignatone, nei pressi del depuratore delle acque reflue di Randazzo, vincono anche il secondo round contro il Comune. Il collegio dei giudici della 3ª sezione civile del Tribunale di Catania, ha rigettato il reclamo proposto dal Comune contro la sentenza del giudice del Tribunale di Bronte, Cristiana Gaia Cosentino che aveva accolto il ricorso presentato da 13 proprietari, i quali lamentavano esalazioni nauseabonde provenienti dal depuratore, così pesanti da pregiudicare il diritto di proprietà. Il giudice di Bronte nella sentenza aveva ordinato al Comune di compiere gli interventi strutturali necessari ad eliminare i miasmi, vietandogli di utilizzare l’impianto finché questi non fossero stati realizzati. Il sindaco di Randazzo, Ernesto Del Campo, ai tempi, pur rispettando i diritti dei suoi concittadini e confermando la volontà a risolvere il problema, presentò ricorso in appello «per evitare di essere causa dell’inquinamento ambientale» derivato dalla chiusura del depuratore. «Ho provveduto a notificare i provvedimenti esecutivi al Comune – ci dice l’avvocato Rosario Magro, che difende i proprietari dei terreni – che mi auguro ottemperi bonariamente e al più presto. In mancanza ho ricevuto già mandato per ottenere l’esecuzione forzata dell’ordinanza. Ci tengo a precisare – conclude – che un’eventuale chiusura del depuratore nel periodo strettamente necessario ad effettuare i lavori di riparazione non comporterebbe un danno maggiore di quello che già, ahimè, ogni giorno si verifica a causa degli scarichi che finiscono direttamente nel fiume». La vicenda, però, non si chiuderà qui, perché il sindaco Ernesto Del Campo ha deciso di ricorrere in Cassazione: «Pur nel rispetto della sentenza e delle aspettative dei mie concittadini – risponde il primo cittadino – la chiusura del depuratore esporrebbe il Comune a rischi e il sindaco a responsabilità. Per questo abbiamo deciso di ricorrere in Cassazione. Il Comune non ha i fondi per realizzare urgentemente i lavori necessari all’impianto, ma nonostante ciò non siamo stati con le mani in mano. Proprio oggi l’ingegnere incaricato dal Comune ha presentato un progetto di adeguamento dell’impianto. L’idea è quella di inserire i lavori necessari nel bando che verrà pubblicato a fine anno. E il Comune chiederà alla ditta aggiudicatrice non solo la gestione del depuratore, ma anche la realizzazione dei lavori di adeguamento. Prima ancora interverremo sulla grigliatura ed i percolatori del depuratore che sappiamo non funzionano a dovere». Del Campo, inoltre, convocherà subito una conferenza di servizi: «Inviteremo Arpa, Provincia, Commissariato idrico e Parco dell’Alcantara per valutare gli effetti di questa sentenza».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 14-09-2011