Dopo i lavori di adeguamento che hanno ampliato la fascia di rispetto dei pozzi idrici Musa, il Comune di Bronte incassa il primo sì all’utilizzo delle loro acque ai fini potabili. Il commissario straordinario dell’Asp, Gaetano Sirna, infatti, ha firmato l’autorizzazione che permette al Comune l’utilizzo per il consumo umano. L’acqua dei pozzi Musa, infatti, ottima dal punto di vista chimico, non può essere dichiarata potabile per una questione prettamente tecnico – burocratica. All’interno della fascia di rispetto dei 2 pozzi, infatti, passava una strada, quando la normativa in vigore impone che ogni pozzo abbia una fascia di rispetto circolare rispetto allo scavo di almeno 10 metri. Per questo il sindaco Firrarello e l’assessore Enzo Bonina hanno chiesto all’Ufficio tecnico di progettare e realizzare i lavori necessari. E adesso che anche le distanze sono rispettate, il Comune si è premurato a richiedere le autorizzazioni necessarie: «Facendo intervenire il Consiglio superiore della Sanità – ci spiega il sindaco Firrarello – ho risolto il problema vanadio per tutta Italia. Ma a causa di un piccolo problema tecnico, Bronte rischiava di non beneficiarne». «Adesso il problema è risolto – continua l’assessore Enzo Bonina – manca solo l’autorizzazione da parte del Genio civile, che speriamo arrivi presto». Il ministero della Salute ha innalzato i valori consentiti di vanadio nell’acqua fino a 140 microgrammi. L’acqua dei pozzi Musa supera appena i 50. Così, appena ottenuto il sì anche del Genio civile, l’acqua dei pozzi Musa già potabile dal punto di vista chimico e batteriologico, lo sarà anche dal punto di vista burocratico.
Fonte “La Sicilia” del 08-06-2012