Sembra quasi che non sia passato tanto tempo, eppure sono trascorsi 20 anni da quando Antonino Spartà e i suoi 2 figli Pietro e Salvatore sono stati barbaramente uccisi a fucilate nel loro ovile in contrada Statella. Era il 22 gennaio del 1993. Secondo la ricostruzione di allora, quando i pastori arrivarono all’ovile a bordo della loro Fiat 128 trovarono diversi sicari nascosti pronti a far fuoco con dei fucili caricati a pallettoni. L’ per il ventesimo anniversario la Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura (FAI) ha deciso di riaccendere i riflettori per interrogarsi su cosa è stato fatto e su cosa ancora si aspetta che si faccia. Così martedì alle ore 10,30 nella sala consiliare del comune di Randazzo i tre pastori saranno ricordati. Alla manifestazione saranno presenti Ernesto Del Campo, sindaco di Randazzo, Francesca Cannizzo Prefetto di Catania. Interverranno Rita Spartà figlia di Antonino Spartà e sorella di Vincenzo e Salvatore Spartà, Tano Grasso presidente nazionale della FAI, Giovanni Salvi procuratore capo della Dda di Catania ed Elisabetta Belgiorno commissario straordinario antiracket. “Dopo 20 anni dal loro assassinio – scrive la Fai in una nota – gli interrogativi sono ancora molti. C’è un unico condannato che dopo 20 anni ha ottenuto la revisione del processo ancora in corso”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 20-01-2013