Il Comune effettuerà tutti i lavori necessari nella Pinacoteca, ma punta il dito contro chi ha effettuato, ormai tanti anni fa, i lavori di restauro del Collegio Capizzi, lavori considerati causa delle tantissime infiltrazioni che hanno danneggiato buona parte degli intonaci interni. Tutto è cominciato qualche settimana fa quando il sindaco, Pino Firrarello, dopo aver ottenuto un finanziamento di 500 mila euro per completare gli impianti nella pinacoteca, ha consegnato i lavori. La ditta appaltatrice, effettuato i primi sondaggi, si è accorta che i muri erano zeppi di umidità. Così l’Ufficio tecnico ha effettuato una campana di saggi. “Abbiamo scoperto – dice il geometra del Comune Nino Saitta – che i lavori effettuati ai tempi non hanno risolto il problema dello scarico delle acque piovane, anzi lo hanno peggiorato. Gli scarichi, infatti, confluiscono in alcune cisterne che appena piove abbondantemente si riempiono. Questo fa si che le grondaie si riempiano e facciano grondare l’acqua dai muri perimetrali. Ai tempi non era il Comune a dirigere i lavori, bensì il Genio Civile”. “E dire – aggiunge il sindaco di Bronte, Firrarello – che il finanziamento di 5 miliardi per effettuare quei lavori ai tempi lo feci ottenere io, quando presidente della Regione era l’on. Salvatore Leanza di San Teodoro. Ovviamente, di fronte a casi come questo, il responsabile non è mai uno, ma diversi. Per anni abbiamo tentato invano di eliminare l’umidità dai muri, oggi ci siamo resi conto che è arrivato il momento di intervenire radicalmente, perché il vecchio ed ingegnoso sistema di defluivo delle acque piovane, realizzato grazie alla bravura degli artigiani brontesi del tempo, di fatto non esiste più”. Il Comune, con i fondi del ribasso di gara, sta predisponendo una perizia di variante per sistemare l’impianto delle acque bianche. Abbiamo chiamato il Genio civile di Catania per una replica. Il sig. Riciputo della segreteria dell’ingegnere capo, dopo averci ascoltato, ci ha assicurato che farà in modo di farci avere una risposta al più presto.
Fonte “La Sicilia” del 22-03-2013