Gli eredi di primo grado di 580 defunti tumulati nel cimitero di Randazzo oltre 50 anni fa, in questi giorni stanno ricevendo l’avviso, da parte del Comune, che la concessione della tomba è scaduta e che va rinnovata. Tutto a seguito del decreto sindacale 33 del 2007 e della modifica dell’art. 92 del regolamento di polizia mortuaria da parte del Consiglio comunale, che a maggioranza ha abbassato la durata delle concessioni da 99 a 50 anni. Così ora per rinnovare la concessione bisogna pagare 52 euro e per tumulare una nuova salma in un avello 697 euro. Un provvedimento che già aveva fatto discutere in estate, quando è stato approvato, e che adesso anima il dibattito politico. In un manifesto firmato “Protagonisti insieme per Randazzo” si ritiene che sia stato dato uno “schiaffo al culto dei morti… nell’intento di risanare il bilancio speculando sugli affetti e sui sentimenti di pietà e rispetto che tutti abbiamo verso i morti”. Il manifesto poi fa riferimento allo stato di degrado in cui verserebbe il cimitero e al progetto di ampliamento delle aree cimiteriali che si dovrebbe perseguire. “Nessuno schiaffo al culto dei morti. – replica il sindaco Agati – Fino ad oggi chi ha potuto ha riutilizzato le tombe e poi: in cosa consisterebbe la dissacrazione, quando i resti delle tombe cui la concessione non viene rinnovata vengono preservati e conservati? Il provvedimento non è stato certo posto per risanare il bilancio, ma perché erano rimasti appena 60 loculi da assegnare ai defunti, come sottolinea una nota del dirigente dell’Ufficio redatta nel febbraio del 2007, che ribadiva che non si sarebbe potuto provvedere ad un rapido ampliamento del cimitero. E noi avevamo il dovere di trovare una soluzione che comunque ritengo valida”. Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 30-11-2007