“Si faccia il possibile affinché i lavoratori tessili che al momento non lavorano non perdano gli ammortizzatori sociali. Vivono con quest’unica fonte di reddito e con la speranza di ritornare al lavoro”. E’ l’appello lanciato dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, all’Inps e al Centro per l’impiego. Ieri mattina, infatti, una delegazione di lavoratori tessili ha chiesto di essere ricevuta in Comune per rappresentare il proprio dramma. Ad accompagnarli i sindacalisti della Cgil, Gino Mavica e Angelo Lopes che al vicesindaco, Melo Salvia, hanno esposto il problema in tutta la sua drammaticità. “II polo tessile – ha affermato Mavica – fino il qualche anno fa garantiva lavoro a circa 1000 operai. Oggi la forza lavoro è ridotta a circa 400 unita. In 600 non lavorano più e fra questi quasi la metà usufruisce degli ammortizzatori sociali che però sono a termine. In questo dramma ci sono anche alcuni che ancora devono ricevere almeno 2 mensilità della cassa integrazione in deroga dello scorso anno e c’è chi attende la sottoscrizione del verbale di intesa istituzionale, al Centro per l’impiego di Catania, per la concessione da parte dell’Inps del trattamento di cassa integrazione in deroga del 2013”. E il vicesindaco Salvia ha immediatamente inviato due lettere ai direttori dell’Inps e del Centro per l’impiego, affinché in tempi brevi i problemi vengano risolti, chiedendo però al sindacato di incontrare insieme le aziende, nel tentativo di programmare il rilancio del comparto magari con il marchio proprio. “Oltre alla lettera – afferma il sindaco Pino Firrarello – chiederò con urgenza di incontrare i vertici provinciali dell’Inps e del Centro per l’impiego. Bronte può considerarsi il Comune che più di tutti in Italia ha perso posti di lavoro. Nessun Comune italiano di 20 mila abitanti, infatti, ha perso 600 posti di lavori in 2 anni”.
Fonte “La Sicilia” del 11-04-2013