Stavolta hanno fatto tutti presto. Il vertice tra le organizzazioni sindacali e i vertici delle due Cooperative che da oltre un anno e mezzo erano in trattativa per rilevare alcuni punti vendita di Aligrup, è andato a buon fine ieri a metà pomeriggio. Per lo meno la parte più importante, quella principale, lasciando pochi strascichi legati a qualche particolare ulteriore da definire, ma non determinante sia a giudizio degli acquirenti, sia per i sindacati. Così si è chiuso un lunghissimo e complesso capitolo della vicenda legata al crollo del colosso della grande distribuzione catanese e siciliana, appunto Aligrup, che proprio con Coop Adriatica e Coop Consumatori Nord Est aveva avviato le prime trattative per la cessione di buona parte del ramo d’azienda. All’inizio erano addirittura 21 su 46 i punti entrati nella trattativa, ma con il passare dei mesi e con una serie di ostacoli e di difficoltà che erano sorte lungo il percorso, l’interesse delle Coop si è ridotto a sette punti vendita. Escluso, però, nell’ultimo tratto del percorso, il punto La Guadagna di Palermo. E così in queste settimane tutto il lavoro preparatorio è stato concentrato su cinque punti vendita della provincia di Catania e su uno in provincia di Ragusa, quello di Modica. Va detto, tra l’altro, che seppure il numero di punti vendita trattati alla fine è stato ridotto dalle due Coop, il grande gruppo ha rilevato due iper di enorme importanza strategica, ma anche con un numero di dipendenti notevole: le Zagare di San Giovanni La Punta, che hanno in forza 209 dipendenti e le Ginestre di Tremestieri Etneo, che di lavoratori ne ha 94. Gli altri punti della provincia di Catania sono via Fisichelli di San Giovanni La Punta, Bronte, Zafferana. A Modica, invece, il punto vendita rilevato e per cui è stato trovato l’accordo, conta una decina di dipendenti. In tutto 356, una cifra importante, un impegno che le Coop si sono assunte anche a conferma del fatto che stanno puntando molto su una ulteriore fase di penetrazione commerciale nel territorio siciliano, e in particolare, appunto, nell’area orientale. Alcune ore di trattativa, dunque, l’esposizione da parte dei rappresentanti delle Coop degli accordi che erano stati preparati da un gruppo di avvocati del lavoro che per settimane sono stati impegnati per trovare soluzioni che, naturalmente, rendessero per chi acquistava interessante l’operazione, ma che garantissero anche al massimo i lavoratori riassorbiti. Una logica naturale ed inesorabile, ed è stato questo che ha impegnato anche in maniera informale nelle passate settimane proprio rappresentanti delle Coop e sindacati, per arrivare a sedersi al tavolo con le idee chiare e con soluzioni che potessero essere condivise da tutti. E alla fine è andata così, con tutte le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal Terziario, sedute allo stesso tavolo di fronte ai rappresentanti delle Coop. Che cosa è venuto fuori? A che tipo di soluzione avevano lavorato gli avvocati delle Coop e che cosa era stato, in fondo, ventilato nelle precedenti riunioni tra le parti, per quanto interlocutorie? Innanzitutto è stato messo un punto fermo al mantenimento dei livelli occupazionali, con il riassorbimento di tutti i 356 lavoratori coinvolti nella trattativa. E questa era una delle condizioni irrinunciabili, ma su cui anche pochi giorni fa Wainer Stagnini, responsabile delle risorse umane della Coop, aveva rassicurato, dicendo anche al nostro giornale in maniera informale, ovviamente, che lo sforzo del gruppo era quello di non far perdere nemmeno un posto di lavoro. E così è andata. Quanto ai particolari dell’intesa sindacale, invece, si sono ricalcati in linea di massima i criteri già seguiti nel dicembre dello scorso anno quando furono ceduti i punti vendita alla Sidis e ad altri gruppi che rilevarono alcuni negozi. In sostanza si è stabilita un’articolazione dell’orario di lavoro in quaranta ore anziché 38 settimanali con il riassorbimento delle 104 ore di permesso annuali che saranno rimesse a regime entro 36 mesi. Accordo anche sulla riduzione al 30% degli scatti di anzianità e sul taglio dei superminimi. E per quanto riguarda la maturazione dei nuovi scatti tutto potrà partire soltanto dal secondo anno dopo il trasferimento del ramo d’azienda. C’era anche da affrontare il tema degli ammortizzatori sociali ed è stato deciso, come previsto l’eventuale accesso alla Cigs per il 50% dei dipendenti, con l’impegno delle Coop ad anticipare le somme. Tra l’altro le Coop si sono anche dette disponibili a concedere una prelazione per cinque anni in caso di nuove assunzioni ai dipendenti di Aligrup che sono rimasti fuori dalle trattative per la cessione dei punti e, dunque, al momento non hanno alcuna possibilità di essere riassunti. Un altro dei temi affrontato e su cui, però, non è stato siglato un accordo definitivo, è quello collegato alla logistica. Le Coop, infatti, avevano già fatto sapere di volere valutare questo aspetto con molta attenzione, analizzando alcune opzioni, anche alla luce di contatti già presi in passato a prescindere dalle trattative con Aligrup. Alla fine, però, anche su questo fronte si è aperto un ampio spiraglio, per cui le Coop hanno detto che al 99% per la logistica potrebbero utilizzare i 74 lavoratori della Global service. E in una giornata positiva è arrivato anche l’ok del Tribunale al gruppo Spaccio Alimentare per l’acquisizione del punto di Acireale “Le Vele”, che ha 23 dipendenti.
Andrea Lodato Fonte “La Sicilia” del 31-07-2013