Costretti a raccogliere frutta dall’alba al tramonto, sotto il sole cocente, senza alcun accorgimento per quel che riguarda la sicurezza e, soprattutto, senza la garanzia di uno stracci di contratto. Quindi in nero. E’ la drammatica situazione portata alla luce dagli uomini della Guardia di Finanza di Bronte, che hanno denunciato tre imprenditori poco disposti a garantire la dignità dei propri operai. E bastato che gli uomini delle Fiamme gialle, nella settimana tra la fine di luglio e l’inizio del mese di agosto, iniziassero una attività di contrasto al lavoro nero, che il fenomeno è emerso in tutta la propria drammaticità. In un’azienda di vendita di prodotti ortofrutticoli e alimentari, ad esempio, lavoravano quattro giovani che percepivano appena venti euro al giorno. In un supermercato, ancora, c’erano due dipendenti totalmente in nero e quindi privi di qualsiasi forma di contribuzione assistenziale e previdenziale. Il caso più eclatante, però, è emerso fra i rigogliosi frutteti di Bronte, dove il titolare di una azienda agricola, approfittando della necessita di lavorare della gente per portare a casa un pezzo di pane (e sono in tanti, purtroppo, a ritrovarsi in questa condizione in questo periodo storico), aveva alle sue dipendenze venticinque operai addetti alla raccolta di frutta, totalmente privi di un contratto, senza idonee misure di sicurezza sul posto di lavoro e quant’altro previsto dalla normativa vigente nello specifico settore. Ma non solo. L’imprenditore utilizzava il metodo che la Guardia di Finanza ha battezzato “day by day”, ovvero se «le condizioni imposte ti stanno bene domani torni al lavoro, altrimenti rimani a casa». Una condizione di sfruttamento quasi da mondo feudale cui le Fiamme gialle hanno posto fine per salvaguardare la dignità dei lavoratori e scoraggiare quegli imprenditori senza scrupoli che, facendo leva sulla necessità della povera gente, impongono condizioni lavorative e remunerative molto diverse da quelle disciplinate dalle normative previste dai contratti di lavoro. In merito all’operazione fatta scattare dalla Fiamme gialle, un plauso alla Guardia di Finanza di Bronte è giunto da Francesco Tanasi, giurista e segretario nazionale del Codacons: «I dati – afferma – purtroppo confermano quanto abbiamo numerose volte segnalato. Da sempre ripetiamo che bisogna intervenire capillarmente contro i casi di sfruttamento del lavoro nero. Chiediamo di aumentare le verifiche in tutti i settori e in tutti i comuni siciliani».
T. P. Fonte “La Sicilia” del 07-08-2013
mi piace come questi articoli mostrano la sorpresa e lo scandalo derivante da tali notizie, quando sappiamo tutti benissimo che la situazione generale è questa, e chi di dovere fa sempre finta di non sapere.