Gli investigatori stanno effettuando i dovuti accertamenti per verificare se sia di origine dolosa o meno l’incendio che ha distrutto una grossa auto pompa per calcestruzzo di proprietà di una impresa inerti e movimento terra di Randazzo. Certo, il modo con cui è avvenuto, lascia pensare che si tratti di un chiaro avvertimento. Ma cominciamo con ordine: l’incendio è scoppiato intorno l’una della notte scorsa, quando è arrivata la richiesta di aiuto ai Vigili del Fuoco di Randazzo. I pompieri, come sempre, sono immediatamente giunti al cantiere dove era in sosta il grosso camion. Poi con mestiere ed esperienza hanno domato l’incendio. Nonostante ciò dell’auto pompa è rimasto ben poco. Troppo virulento il rogo per poter salvare qualcosa della cabina del camion andata completamente distrutta. Un auto pompa, per chi non è avvezzo a questi termini, altro non è che il camion con il lungo tubo in grado di prelevare il cemento appena miscelato da un camion betoniera e farlo arrivare da terra fino ai piani più alti del palazzi, dove le maestranze possono lavorarlo. Sedate le fiamme sono cominciate le indagini. E qui iniziano i misteri. Il camion era fermo ed inutilizzato da anni, ma soprattutto era stato privato del blocco batterie. Difficile quindi pensare ad un corto circuito. Quel che fa riflettere gli investigatori inoltre è il fatto che il camion era in sosta insieme ad altri mezzi, magari più funzionanti e costosi. Se si tratta di un incendio di natura dolosa quindi si può pensare ad un avvertimento, come se le intenzioni di chi ha agito fossero più dimostrative che altro. Saranno le indagini in futuro a farci sapere qualcosa di più sul movente di un atto criminoso perpetrato ai danni di una delle imprese più laboriose di Randazzo.
Fonte “La Sicilia” del 19-08-2013