Bottino di circa 5000 euro per un rapinatore solitario che, a volto scoperto e brandendo in mano un taglierino, si è fatto consegnare il danaro da una cassiera del centralissimo Banco popolare di Ragusa, sito nei pressi di piazza Spedalieri. È accaduto a Bronte, mercoledì pomeriggio, intorno le 15. A sentire le testimonianze raccolte, sembrerebbe che un giovane, o forse sarebbe meglio dire un ragazzo, vestito con abbigliamento sportivo, sia normalmente entrato all’interno dell’istituto di credito come se fosse un semplice cliente. Poi, dopo aver verificato che le condizioni erano ottimali, ha messo in atto la sua rapina. A quell’ora in banca, infatti, non c’è quasi mai nessuno e anche mercoledì pomeriggio scorso solo una signora stava interloquendo con l’unica cassiera in servizio. Nella stanza accanto, in verità, si trovava la direttrice, ma anche’essa era impegnata con un cliente. Convinto che era il momento buono per agire, il giovane rapinatore ha bruscamente spintonato la signora, presentandosi davanti la cassiera. Poi con un salto è arrivato dall’altra parte degli sportelli, ha estratto dalla tasca un taglierino e, con un accento tipicamente siciliano, ha ordinato all’impiegata di farsi di aprire i cassetti con i soldi e di farsi da parte. La cassiera, ovviamente, non ha potuto fare altro che obbedire ed il giovane, dopo aver arraffato il danaro, si è fatto aprire la porta di uscita ed è fuggito via senza lasciare tracce. La direttrice, nell’altra stanza, non ha sentito nulla e si sarebbe resa conto della rapina solo quando è scattato l’allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Bronte e del Radiomobile, coordinati dal luogotenente Carlo Guarnaccia. La banca è protetta da un sistema di videosorveglianza che ha ripreso la rapina. Filmato che i carabinieri hanno ingrandito, visto e rivisto, fino ad ottenere un’immagine abbastanza chiara del rapinatore. Sugli sviluppi, però, ovviamente gli investigatori mantengono il riserbo, anzi assicurano che stanno indagando a 360 gradi, senza tralasciare alcuna ipotesi.
Fonte “La Sicilia” del 27-09-2013