Trovare la morte per recuperare un’anatra dopo una battuta di caccia. E’ il modo assurdo con cui ha perso la vita un giovane padre di famiglia residente a San Giovanni la Puna. Si tratta di Salvatore Daniele Nicosia di 32 anni. Mercoledì scorso era andato insieme con altri due amici a Bronte, addentrandosi nelle campagne dei Nebrodi, in contrada Cattaino, un lembo di terra al confine fra le province di Messina ed Enna. Per tutto il pomeriggio era andato tutto bene, poi all’improvviso dai rami di un albero si è alzata in volo un’anatra. Fra i tre cacciatori il più lesto a sparare è stato Salvatore, pronto a colpire il volatile in movimento nonostante questo fosse già abbastanza lontano. L’animale ferito a morte è precipitato, cadendo quasi al centro di un laghetto artificiale, realizzato dai pastori del luogo per abbeverare gli armenti. Laghetti come questi sui Nebrodi ve ne sono tanti e non è certo consigliabile neanche avvicinarsi, perché spesso si tratta di veri e propri pantani e questo i tre amici forse lo sapevano e quando hanno visto l’anatra planare inesorabilmente sull’acqua hanno deciso di lasciarla lì. Alla fine della battuta di caccia però, quando ormai erano già le 19,30, Salvatore, prima di andar via, ha deciso di recuperare la sua selvaggina. Si è spogliato, ha riposto gli indumenti sul ramo di un albero, ha indossato degli stivali da pesca alti fino alla coscia è si è diretto verso il lago. E qui il racconto è diventato tragedia: Salvatore ha raggiunto l’anatra, la ha afferrata e poi, forse risucchiato dalle sabbie mobili o forse trascinato giù dagli stivali appensantiti dalla melma, è sprofondato. Inutili le grida terrorizzate dei suoi amici che sotto choc hanno chiamato i carabinieri, tendando nel contempo di lanciare una corda verso l’amico, non riuscendo però nell’intento. Sul posto così sono arrivati i militari della locale Stazione e del Radiomobile, le guardie forestali di Bronte e Cesarò, i vigili del fuoco di Sant’Agata Militello, Maletto e Randazzo. Per ritrovare i resti del povero Salvatore però è stato necessario l’intervento dei sub dei vigili del fuoco, arrivati intorno alle 5 del mattino di ieri. Il corpo del cacciatore presentava le braccia protese verso l’alto, come se tentasse di risalire. E le mani stringevano ancora forte l’anatra. Straziante l’arrivo sul posto dei familiari. Salvatore lascia moglie e due figli piccoli.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-09-2013