La società edile “Dogi” di Bronte – ex Pinzone costruzioni – non si è presentata al “faccia a faccia” con i sindacati organizzato dalla Prefettura. Un gesto, secondo il segretario confederale della Cgil, Giacomo Rota, e il segretario della Fillea Cgil di Catania, Claudio Longo, che la dice lunga sulle intenzioni dell’azienda, che non ha ancora pagato sei mesi di lavoro ai suoi dipendenti (già licenziati la primavera scorsa) nè versato due anni di cassa edile in qualità di dipendenti della Dogi e altri due come impiegati della Pinzone. Nei giorni scorsi i lavoratori, come si ricorderà, avevano protestato sopra il tetto del cantiere di via Basile a Bronte ed erano scesi solo dopo le rassicurazioni delle forze dell’ordine, impegnatesi a rintracciare i titolari. “Gli operai pagano oggi un prezzo altissimo, causato da una precisa strategia dell’azienda che con il cambio di denominazione, ma il mantenimento della sede legale, ha creduto di sfuggire ai propri doveri – sottolineano in una nota Rota e Longo – Non presentarsi davanti al prefetto in un momento di crisi è una scelta che non fa di certo onore. Aspetteremo ancora, per onorare un impegno preso con la Prefettura, ma se nei prossimi giorni non avremo una risposta concreta, i lavoratori daranno vita a d azioni eclatanti”.
R. PR. Fonte “La Sicilia” del 05/10/2013