Squilla in continuazione il «Telefono Rosa» di Bronte. Lo confermano le stesse volontarie impegnate a raccogliere le telefonate provenienti da buona parte della Sicilia. Sono circa 40, infatti, in appena 4 mesi di attività, i casi che il centro sta seguendo con il contributo dei suoi legali sia da un punto di vista civilistico che penalistico. «Ma sono tantissime – afferma l’avvocato Samantha Lazzaro – le telefonate di donne che ci chiedono solo informazioni e di cui ovviamente non compiliamo la scheda». Singolari i casi che il questo momento lo staff del «Telefono Rosa» di Bronte sta seguendo. Parecchie le donne che vogliono separarsi e che denunciano violenza da parte del marito. L’età non è importante: sono donne che vanno dai 16 ai 65 anni e sono di cultura medio-alta. Dalle statistiche risulta che subiscono violenza da anni e non hanno mai denunciato per paura di ritorsioni. «Si sentono sole – dicono le volontarie – e non hanno appoggio né di familiari, né di amici. Altre – concludono – subiscono per amore dei figli». A telefonare anche una mamma che subisce violenza dal figlio per questioni di eredità e una figlia che accusa i genitori. «I progetti sono tanti, veniamo contattati da altre associazioni, da Comuni e da scuole – dice la presidente Antonella Caltabiano – Offriamo assistenza psicologica e legale. Ricordiamo che le consulenze sono gratuite e invitiamo a telefonare ai nostri numeri 095-7723703 oppure l’ 800912000».
Fonte “La Sicilia” del 29-06-2012