Le azioni a difesa e tutela e la valorizzazione delle querce secolari di Monte Egitto, in zona A del Parco dell’Etna, in territorio di Bronte, la cui integrità é a rischio per l’incombente presenza di alcune piante di pino, sono l’oggetto di un importante protocollo d’intesa sottoscritto dall’Ente Parco ( dalla presidente Marisa Mazzaglia), dall’Ufficio provinciale di Catania dell’Azienda regionale foreste demaniali (dal dirigente Ettore Foti), dal servizio VII Fitosanitario della stessa Azienda (dal responsabile Agatino Sidoti), dalla Fondazione tedesca Manfred – Hermsen – Stiftung (dalla presidente Stefanie Hermsen) e dall’Associazione Giacche Verdi di Bronte (dal presidente Biagio Montagno), che hanno effettuato il censimento delle querce e uno studio preliminare per la rimozione dei pini. Il protocollo d’intesa stabilisce i compiti di ciascuno degli enti firmatari. Il Parco dell’Etna finanzierà il monitoraggio vegetazionale e forestale, che realizzerà mediante stipula di apposita convenzione con una struttura universitaria. L’Ufficio provinciale azienda di Catania realizzerà l’intervento di rimozione degli esemplari di pino, finalizzato alla riduzione del rischio d’incendio a beneficio delle querce secolari di Monte Egitto, mentre il servizio VII Fitosanitario Forestale si farà carico di realizzare il monitoraggio della popolazione di insetti presenti nel sito di intervento. L’Associazione Giacche Verdi di Bronte e la Fondazione Manfred – Hermsen – Stiftung seguiranno, in collaborazione con l’Ente Parco, lo svolgimento del progetto designando un responsabile scientifico di comprovata competenza. Va detto che l’intervento di rimozione degli esemplari di pino riguarda rimboschimenti operati dall’uomo in zona “A” di Parco, e che, in tali casi, il decreto istitutivo del Parco prevede che le attività forestali “avranno come obiettivo esclusivo il restauro”.
Fonte “La Sicilia” del 07-11-2013