Il Consorzio Golftur verso la definitiva sospensione delle attività. Il 31 dicembre scade il termine entro cui andavano espletate le attività istituzionali per cui era stato costituito. A confermare che non ci sarà un seguito sono gli stessi vertici del consorzio, con in testa il presidente Mario Bonsignore. Nato negli anni 2000, vede ancora consorziati la Provincia di Catania, i Comuni di Castiglione Sicilia, Linguaglossa, Mascali e Francavilla Sicilia nel Messinese, insieme al Parco dell’Etna. Ma il Distretto del Golf è veramente nato come si era ipotizzato all’inizio di questa avventura? Ovvero, è stato creato qualcosa così come si era prospettato dopo un costoso sostegno della Regione e del governo per il “master plan” che fu appaltato, con una gara internazionale pubblicata sulla Gazzetta Europea e vinta da un consorzio guidato dalla Arthur D. Little International di Milano? Ancora no. Purtroppo siamo punto e capo, o quasi. Infatti, a parte il campo da golf di Castiglione, già realizzato prima di questo consorzio e da privati e quello costruendo di Taormina, in questo territorio etneo i campi da golf sono ancora sogni illustrati su faldoni di carta. «Come Consorzio abbiamo esaurito i compiti che erano stati concepiti all’inizio di questo percorso – dice Bonsignore – non abbiamo più motivo di continuare l’attività. Abbiamo realizzato un progetto di massima che ipotizza l’apertura di nuovi campi da golf nei territori di Bronte, Maletto, Maniace, che andrebbero ad affiancarsi a quello esistente di Castiglione e a quello in fase di realizzazione a Taormina. In questi anni abbiamo coinvolto gli enti interessati ad adeguare i loro strumenti urbanistici in funzione dell’obiettivo che stiamo perseguendo. Abbiamo consegnato al Ministero per lo Sviluppo Economico un progetto chiavi in mano, come si usa dire, pertanto sarà il Ministero poi ad avviare la fase di ricerca e individuazione di quei soggetti disposti ad investire sul territorio in oggetto», dice ancora il presidente Bonsignore, il quale precisa che comunque i nuovi campi da golf ipotizzati a Bronte, Maletto, Maniace non prevedono nuovi insediamenti urbanistici invasivi per realizzare strutture turistico-ricettive, ma puntano a valorizzare e riutilizzare quel ricco patrimonio immobiliare già esistente fatto di casali, palazzi, fabbricati comunque esistenti, mentre i campi da golf veri e propri potrebbero essere realizzati anche in aree agricole così come prevede una legge regionale.
Michele La Rosa Fonte “La Sicilia” del 23-11-2013