La parola “sacrificio” che da anni troppe volte abbiamo sentito pronunciare in tv dai politici, irrompe drammaticamente anche al Comune di Randazzo. Il sindaco Michele Mangione convoca giornali e tv nella sua stanza e poi, davanti alle telecamere, legge con lo sguardo malinconico un comunicato: «Il nostro Comune si trova ad affrontare un passaggio molto delicato dal punto di vista finanziario che inevitabilmente avrà conseguenze sociali. Siamo chiamati ad equilibrare un bilancio che presenta uno squilibrio di circa un milione ed 800.000 euro». Mangione punta il dito contro i tagli della Regione e dello Stato, ma non solo: «Tra il 2012 e 2013 – spiega – il Comune ha avuto minori trasferimenti per circa un milione di euro cui oggi bisogna dare copertura in maniera integrale tenuto conto, tra l’altro, che nel 2012 si è provveduto con entrate una tantum». E qui, in maniera neanche tanto velata, lancia un primo “attacco” alle scelte politiche del passato, che gli hanno fatto trovare “pignoramenti di circa 300 mila euro”, ed un contenzioso che per Mangione rappresenta una spada di Damocle non quantificabile. «Certo – infatti afferma il primo cittadino – se negli anni precedenti si fossero adottati opportuni provvedimenti, oggi avremmo una situazione più equilibrata. Noi – continua – abbiamo deciso di prendere una strada tortuosa e impopolare, quale è quella di risanare finanziariamente il nostro Comune». E per risanare il bilancio i cittadini dovranno subire aumenti delle tasse: «Sarà il Consiglio comunale a stabilirne l’entità – risponde – Vero che noi abbiamo fatto la nostra proposta, ma siamo pronti al dialogo, purché sia costruttivo e guardi a pareggiare il bilancio. In gioco c’è la stabilità del Comune ed il rischio del dissesto». In cambio Mangione comunica già azioni di austerity, come la dismissione di alcuni fitti e la riduzione dei costi dell’energia elettrica, ma fa capire già che il costo della raccolta dei rifiuti aumenterà e non solo perché «sono aumentati i costi dei conferimenti in discarica». E gli effetti sono arrivati subito. Il Consiglio comunale, dopo una seduta fiume durata dalle 19 alle 5,30 del mattino di ieri, ha approvato l’aumento dell’Imu per la seconda casa dal 7.6 per mille al 9. Ci si può aggrappare solo al messaggio di speranza finale del sindaco: «L’impegno è che l’anno prossimo si riducano le tasse a carico dei nostri concittadini».
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 29-11-2013
Questo “sindaco” e la sua giunta fanno ridere i polli, e ora svuotano pure le tasche dei cittadini……..ma vadano ad arare i campi che è meglio