Tutta Randazzo è precipitata nello sconforto quando ha saputo che il tecnico rapito nel delta del Niger era proprio Marcello Rizzo, stimato ed apprezzato geometra di Randazzo che da 8 anni lavorava in Nigeria, grande Paese africano ricco di risorse, ma anche teatro di violenze, instabilità e sequestri a ripetizione. Tornava a casa, dalla sua famiglia, ogni 4 mesi e tutti lo aspettavano per Natale. Marcello Rizzo, 55 anni, è sposato con la signora Angela Grillo, conosciutissima, perché titolare di uno dei più famosi atelier di alta moda in via Umberto a Randazzo. Ha 2 figli maschi, Salvo ed Adriano, entrambi già stimati professionisti che assieme con la madre in questo momento vivono il dramma del rapimento del padre. Dalle indiscrezioni che sono trapelate, sembrerebbe che mercoledì sera l’uomo, tornando in auto dal lavoro assieme all’autista ed un collega, all’improvviso abbia trovato la strada sbarrata da grossi tronchi d’albero. L’autista è stato quindi costretto a fermare l’auto ed è stato proprio in quel momento che un commando di rapitori con il volto coperto è entrato in azione. I malviventi avrebbero prima picchiato l’autista ed il collega, poi li hanno immobilizzati e legati con delle corde, ed avrebbero portato via Marcello, considerato certamente il capo del cantiere che in quel momento era impegnato a costruire un ponte sul Niger tra le città di Onistsha e Asaba. A lanciare l’allarme sono stati proprio l’autista ed il collega, dopo essere riusciti a liberarsi dalle corde che li immobilizzavano. Il rapimento sarebbe avvenuto nel sud del Paese, verso il delta del Niger, in un’area petrolifera generalmente estranea al terrorismo islamico di Boko Haram (attivo nel nord est) e agli scontri interconfessionali che insanguinano altre province. Ma dove non sono mancati negli ultimi anni sequestri di stranieri a scopo d’estorsione. La signora Grillo, mercoledì sera a Randazzo aspettava la telefonata del marito che non è arrivata. E’ arrivata, invece, l’indomani mattino, la telefonata dalla Farnesina che le comunicava la brutta notizia. Non è neanche immaginabile il dramma che tutta la famiglia sta vivendo. Barricati in casa, i familiari del geometra sequestrato attendono con trepidazione le telefonate del Ministero degli Esteri che in verità, quasi ogni 2 ore, mantiene i contatti con la famiglia. E qualche speranza che il caso possa risolversi a breve, la Farnesina, alla famiglia la sta facendo nutrire. Marcello Rizzo era si un project manager per una società edile del Messinese che collabora con la Gitto – impresa edile attiva da mezzo secolo in Italia nel settore delle costruzioni e che opera da qualche tempo pure in territorio nigeriano – ma possibilmente non è stato sequestrato dai “Mend”, il gruppo di guerriglieri attivo nella regione del Delta del Niger: forse è ostaggio di una banda criminale del luogo che punterebbe a ottenere un riscatto. Forse è solo una speranza, forse no. Appena la notizia è circolata nella cittadina il sindaco, Michele Mangione, ed il presidente del Consiglio comunale Nino Grillo, hanno chiamato i familiari: “Non appena – sottolinea Mangione – abbiamo verificato che si trattasse di un nostro concittadino, ho chiamato la famiglia e la Farnesina, che ci ha assicurato di seguire il caso con grande scrupolo. Mantiene però i contatti solo con la famiglia. Siamo fiduciosi. Speriamo che il lavoro del nostro Ministero degli Esteri regali alla famiglia Rizzo un bel Natale”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 07-12-2013