Il 12 dicembre diventa di colpo il giorno più bello per la famiglia Rizzo e per tutta Randazzo. Alle 20,45 squilla il telefono nella casa del tecnico rapito una settimana prima in Nigeria. La moglie di Marcello, Angela Grillo, insieme con i figli Salvatore ed Adriano, da quel drammatico mercoledì 4 dicembre, quando Marcello é stato rapito in Nigeria, è rimasta sempre insieme in attesa delle notizie della Farnesina, che in questi giorni non sono mai mancate. Questa volta, però, la telefonata è quella che da giorni attendevano. Una voce gioiosa, infatti, annuncia: “Marcello è libero”. Nella palazzina di via Vittorio Veneto esplode la gioia e la commozione della famiglia, che in un attimo ha visto svanire angoscia e dolore. La notizia subito dopo è rimbalzata sugli organi di stampa e la gioia è diventata generale. Il sindaco Michele Mangione ha chiamato la famiglia e un applauso liberatorio si è levato in Comune. La moglie Angela, particolarmente provata dice solo: “Grazie a tutti, ci sentiamo nei prossimi giorni…”. I figli Salvatore ed Adriano dagli sguardi stanchi, ma felicissimi, chiedono di diffondere una dichiarazione da parte di tutta la famiglia: “Ci ha informati direttamente la Farnesina – dice Salvatore – e subito dopo ci è arrivata anche la telefonata del datore di lavoro di mio padre: Vorremmo ringraziare il ministro Emma Bonino, l’Unità di crisi e tutti gli enti e le autorità che hanno dato il massimo affinchè mio padre venisse liberato. Insieme con loro – continua – vorremmo ringraziare i carabinieri, la gente di Randazzo e i rappresentanti delle istituzioni che ci sono stati vicini: in questi giorni difficili sono state la nostra unica ancora di salvezza. So – continua Salvatore – che ci sono state persone che hanno rischiato la vita per salvare quella di mio papà: a loro vanno i miei complimenti per l’impresa compiuta senza provocare spargimenti di sangue, ma soprattutto il più sentito ringraziamento nostro e di tutta la famiglia”. Adriano ci descrive l’angoscia dell’attesa e la sua sensazione di impotenza. “Non sappiamo chi ha rapito mio padre – continua Salvatore – nè come è stato liberato. La Farnesina non ci ha mai voluto raccontare questi dettagli, ed in verità in questo momento neanche ci interessa. L’importante è che nostro padre sia vivo e stia bene”. Una cosa però, Salvatore la sottolinea: “In questi giorni la Farnesina ci ha raccomandato il massimo riserbo per limitare il clamore mediatico. Mi scuso anche con chi voleva organizzare una fiaccolata, ma il silenzio era fondamentale e ringrazio quei media che hanno rispettato la nostra volontà”. Il rapimento di Rizzo, 55 anni, dipendente di una ditta messinese che collabora con l’impresa edile Gitto, era avvenuto nel sud della Nigeria, verso il delta del Niger, in un’area petrolifera generalmente estranea al terrorismo islamico di Boko Haram (attivo nel nord-est) e agli scontri interconfessionali che insanguinano altre province. Vedremo quindi chi ha rapito Marcello e perchè. Radioso il sindaco Michele Mangione: “Grandioso – dice – è una notizia bellissima. Sarà per tutti un Natale favoloso”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 13-12-2013