La proposta è stata ritirata «per evitare che seminasse il panico», ma qualche effetto lo ha provocato comunque. Parliamo della bozza del piano di razionalizzazione della rete ospedaliera regionale presentata dall’assessore Lucia Borsellino all’Ars. Prevedeva il taglio di posti letto, argomento che preoccupa la gente dei territori montani, per ovvie ragioni più disagiati. Il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, pur sapendo che la proposta era stata ritirata, scoprendo che i tagli avrebbero potuto interessare anche l’ospedale di Bronte, ha inviato un telegramma alla Borsellino, scrivendo: «Apprendo di un suo piano di razionalizzazione della Sanità pubblica siciliana che riduce i posti letto per acuti negli ospedali dell’istituendo distretto sanitario di Bronte, Biancavilla e Paternò. Scelta discutibile ed offensiva, giustificabile solo se non si conosce il territorio. L’ospedale di Bronte, infatti, – continua il sindaco – è ubicato a 800 metri sul livello del mare ed è al servizio di oltre 50mila abitanti di 6 Comuni montani dove sono frequenti nevicate. Per questo – conclude – le chiedo al più breve di poter concedermi quell’appuntamento non ancora ottenuto dopo un mese intero di richieste». Fin qui il telegramma, poi aggiunge: «L’ospedale di Bronte va potenziato e non ridimensionato a salvaguardia del diritto alla aalute degli abitanti di questa grossa fetta di territorio».
L. S. Fonte “La Sicilia” del 21-12-2013