Mattina della vigilia di Natale agitata per centinaia di lavoratori forestali di Bronte, Maletto e Maniace. Avevano ottenuto assicurazioni che la mattina del 24 avrebbero ricevuto dalla Regione siciliana lo stipendio di ottobre. Invece dagli estratti dei conti correnti il pagamento non risultava e quando hanno scoperto che ai colleghi di Randazzo era stato pagato anche novembre è nato il dissenso. La Cgil di Bronte ha tirato fuori i vessilli e minacciato un Natale di protesta. Poi alla spicciolata nel pomeriggio intorno le 16 nei conti correnti del lavoratori è apparso il pagamento, è tutto è tornato alla normalità. Per un po’ però si è temuto il peggio. «La stranezza – ci dice Alfio Mannino, segretario generale della Flai-Cgil di Catania – era che a Randazzo i lavoratori avevano ricevuto 2 mesi di stipendio e gli altri neanche uno. Poi fortunatamente non era così. Faremo meglio i conti, ma riteniamo che tutti i lavoratori forestali siano stati pagati». Per un attimo però i lavoratori hanno pensato a un Natale agitato. Il responsabile di zona della Cgil “Etna nord-ovest”, Gino Mavica, e lo stesso Mannino avevano già preparato un comunicato di denuncia, sottolineando «l’intollerabile e discriminatoria situazione in cui si trovano alcuni lavoratori, nonostante le rassicurazioni ricevute». Qualche lavoratore di Bronte, Maletto e Maniace però lo stipendio l’aveva ricevuto. Dai conti della Cgil risultava che i lavoratori del primo distretto, quello dei Nebrodi, l’avevano avuto, ma quelli del terzo, quello dell’Etna, che riguarda parte dei lavoratori di Bronte e Maniace e tutti quelli di Maletto, invece no. Molti lavoratori attendevano i soldi per fare le spese di Natale e per questo si recavano al bancomat per verificare se fosse avvenuto il pagamento. Intorno alle 16 si sparse la voce che i pagamenti erano stati effettuati. Ed allora finalmente è stato un sereno Natale.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-12-2013