Una riunione per fissare le strategie criminali da attuare per ottenere il controllo degli affari criminali, e presumibilmente del traffico di droga in particolare, nella zona. Era questo, secondo gli investigatori, il tema al centro del summit di mafia in corso ieri in una masseria isolata di Bronte, sulle pendici dell’Etna, e interrotto dai carabinieri di Catania che hanno arrestato un latitante e otto suoi fiancheggiatori. I militari dell’Arma hanno catturato, dopo un lungo inseguimento avvenuto in una zona impervia di contrada Cattaino, Roberto Boncaldo, di 42 anni, condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nel processo antimafia Traforo e ritenuto esponente della cosca Santapaola e ricercato da mesi da polizia e carabinieri. L’uomo, secondo l’accusa, voleva ottenere un ruolo di rilievo a Bronte nella gestione di affari illeciti. I militari dell’Arma hanno catturato, dopo un lungo inseguimento avvenuto in una zona impervia di contrada Cattaino, Roberto Boncaldo, di 42 anni, condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nel processo antimafia Traforo e ritenuto esponente della cosca Santapaola e ricercato da mesi da polizia e carabinieri. L’uomo, secondo l’accusa, voleva ottenere un ruolo di rilievo a Bronte nella gestione di affari illeciti. Con lui, per favoreggiamento personale, hanno precisato oggi i carabinieri incontrando i giornalisti, sono stati arrestati Salvatore Strano, di 46 anni, Giuseppe Strano, di 40, Salvatore Furneri, di 28, Santo Rreale, di 37, Giuseppe Parisi, di 22, Salvatore Saitta, di 28, Antonino Triscari Pazzito, di 29, e Claudio Reale, di 38. All’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, hanno partecipato carabinieri della compagnia di Randazzo, del comando provinciale etneo, del 12/o reparto elinucleo e dell’unità cinofila dell’Arma di Nicolosi.
Fonte La sicilia 12-08-2007