Giallo a Randazzo sui motivi di un quasi black out idrico in via Galliano, e nelle strade vicine, che nei giorni scorsi ha provocato disservizi in tutto il paese. Ieri la situazione è leggermente migliorata, ma i motivi del guasto non sono ancora chiari e in via Galliano la situazione non si è ancora normalizzata. Tutto è cominciato venerdì scorso, quando nella rete idrica al servizio della strada centrale la pressione dell’acqua si è notevolmente abbassata. Una squadra di tecnici è partita alla ricerca del guasto che, fino a ieri sera, non è stato trovato. E siccome piove sempre sul bagnato, l’altra notte qualcuno ha pensato bene di rubare dal pozzo di Santa Caterina il pacco batterie e circa 50 litri di carburante necessario a fare funzionare il gruppo elettrogeno dell’acquedotto. «Per il Comune – spiega il sindaco Michele Mangione – un danno di poche centinaia di euro. Ma si fosse verificata una interruzione di energia elettrica quasi tutta la cittadina sarebbe rimasta a secco». Tornando ai disservizi idrici, è lo stesso sindaco a raccontare il difficile fine anno per il servizio del Comune. «All’improvviso – racconta – abbiamo saputo del sostanziale calo di pressione in via Galliano. Pensate che l’acqua non riusciva ad arrivare neanche al primo piano. Ci siamo messi subito al lavoro, ma per far arrivare un po’ d’acqua ai residenti i tecnici sono stati costretti a effettuare delle manovre che hanno finito per penalizzare anche il resto delle strade. Ancora, però, non abbiamo ancora idea di cosa possa essere accaduto. L’assessore Carmelo Franco, che sta seguendo personalmente l’emergenza, mi ha comunicato che è stata trovata una saracinesca aperta, ma averla chiusa non ha risolto granché». Ieri, dall’Ufficio tecnico, abbiamo saputo che la situazione è migliorata. Nel resto del paese non ci sarebbero più disservizi, ma in via Galliano l’acqua mancherebbe ancora. Mangione immagina una grossa falla da qualche parte, ma a Randazzo è difficile individuarla: «E lo sapete perché? – ci domanda – Perché a Randazzo non esiste una mappa della rete idrica. I tecnici si muovono a memoria. Senza di loro, nessuno è in grado di capirci qualcosa. Ricostruire una mappatura delle rete idrica è costoso – conclude -. Credo, però, che sia arrivato il momento di cominciare a disegnarla».
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 31-12-2013