«I partiti sono fondamentali per la democrazia». Lo ha affermato con forza il prof. Salvo Andò, già ministro della Difesa nel primo governo Amato ed oggi presidente della Fondazione Nuovo Mezzogiorno, durante il convegno “Verso la terza Repubblica: quale il ruolo dei partiti? “, organizzato dalla Fondazione nell’aula magna del liceo classico “Ignazio Capizzi” di Bronte. All’incontro hanno anche partecipato Felice Giuffrè, costituzionalista dell’Università di Catania e Roberto Tufano, storico dell’Università di Catania. Con loro l’avvocato Graziano Calanna, consigliere comunale di Bronte. «I partiti – ha affermato il prof. Tufano – hanno avuto un ruolo esclusivo nella redazione della nostra Carta costituzionale ed una fondamentale funzione democratica. Negli ultimi 20 anni, con l’affermazione del primato della finanza sulla politica, i partiti hanno perso la capacità di rappresentare il popolo. Urge una più severa regolamentazione del mercato finanziario». «Esiste – ha aggiunto il costituzionalista Giuffrè – la necessità di riformare la seconda parte della Costituzione, perché, rispetto alla prima, quella dei princìpi e valori fondamentali, non è più adeguata alle esigenze politiche e sociali». L’avvocato Graziano Calanna ha ricordato come il dibattito ed il confronto, predominante all’epoca dei partiti ideologici di massa, sia totalmente scomparso nell’epoca dei partiti padronali e in quella della cosìddetta Democrazia del pubblico, dove il popolo ha l’illusione di partecipare ai processi decisionali tramite Internet. «Solo i partiti – ha concluso Andò – storicamente hanno dimostrato di essere, stabilmente, gli unici soggetti democraticamente legittimati, capaci di farsi carico della domanda di trasformazione sociale che veniva dalla società. Oggi i partiti hanno smarrito questo ruolo, sia per la deriva personalistica e giustizialista che ha colpito la politica italiana, sia per l’incapacità degli attori politici di dare risposte concrete ai cambiamenti sociali ed economici da tempo in atto nel nostro Paese».
L. S. Fonte “La Sicilia” del 08-01-2014