Per adesso l’ipotesi più plausibile rimane quella del suicidio, ma la riservatezza con cui i carabinieri della Compagnia di Randazzo stanno trattando l’episodio, lascerebbe intendere che sono in corso indagini per chiarire il caso. Un uomo di 58 anni di Bronte è stato trovato morto mercoledì sera, impiccato a una ringhiera dell’agriturismo di proprietà della sorella. Si tratta di un impiegato dell’Asp 3 di Catania, particolarmente conosciuto a Bronte, perché in servizio nel poliambulatorio della cittadina etnea. Secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe che l’uomo intorno le 21 e 30 abbia legato una fune alla ringhiera di una finestra della struttura ricettiva e si sia lasciato cadere. Inutili sarebbero stati i soccorsi prestati per salvargli la vita. Quanto descritto sembra proprio l’identikit esatta di un suicidio, ipotesi che i carabinieri ufficialmente continuano a sostenere, ma c’è un dettaglio che però bisogna chiarire. L’uomo, infatti, presentava una ferita su un sopracciglio che potrebbe far pensare che sia stato colpito prima di morire. Parliamo di ipotesi però, solo una possibile ipotesi che gli investigatori stanno valutando. Dalle informazioni raccolte sembrerebbe però che dalla ferita non sia uscito sangue, e questo escluderebbe una possibile colluttazione prima dell’impiccagione. Nonostante ciò gli investigatori stanno valutando tutte le ipotesi. Il corpo dell’uomo, infatti, è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale Garibaldi di Catania per ulteriori accertamenti da parte dell’anatomopatologo, Salvatore Gemelli, che dovrà stabilire le cause del decesso e come l’uomo si è procurato quella ferita. Oltre a ciò i carabinieri hanno effettuato tutti i rilievi nel luogo dove è stato ritrovato l’uomo, ed avrebbero anche sequestrato le telecamere di sicurezza dell’agriturismo per verificare se da qualche fotogramma è possibile ricostruire i fatti. Di conseguenza nei prossimi giorni non è escluso che la verità sul caso che ha colpito la comunità brontese venga fuori. Intanto Bronte si interroga sulle cause di gesto così estremo da parte di una persona conosciuta e stimata da tutti coloro che lo hanno apprezzato.
L. S. Fonte “La Sicilia” del 20-07-2012