In realtà è stata veramente abile, soltanto che non ha fatto i conti con le altrettanto abilità informatiche dei carabinieri di Bronte e del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Randazzo. Una donna di 45 anni, residente a Mondovì, un Comune del Piemonte in provincia di Cuneo, è stata denunciata per frode informatica. In pratica la donna, con la maestria del migliore hacker, il 23 novembre scorso è riuscita a intrufolarsi all’interno del sistema informatico di uno sportello bancario di Bronte superando tutti gli ostacoli, aggirando tutte le chiavi di accesso e i criteri di sicurezza che aveva la banca. Poi, ha atteso che un ignaro utente di 59 anni di Bronte effettuasse un bonifico ed è entrata in azione. Difficile spiegare come ci sia riuscita, soltanto che ha intercettato il flusso finanziario e lo ha dirottato sul suo conto. La cifra dirottata, in verità non era di quelle che ti cambiano la vita. La donna infatti, ha intercettato un bonifico di appena 911 euro che per giunta le sono costate la denuncia. Dopo diverse ricerche e indagini, infatti, i carabinieri sono riusciti a individuarla. Quando il destinatario del bonifico ha protestato, affermando di non aver ricevuto il dovuto, infatti, sono scattate le indagini. I militari dell’Arma, con l’aiuto dei funzionari della banca, hanno ripercorso passo passo le tappe virtuali del flusso finanziario, e a distanza di alcuni mesi, sono riusciti a individuare il punto di intercettazione. E bastato poi seguire il nuovo percorso per risalire all’indirizzo Ip del suo computer e quindi all’autore della truffa. Immaginate lo stupore della donna quando alla sua porta hanno bussato i carabinieri per notificargli la denuncia. Ma e poi mai avrebbe immaginato di essere scoperta. Le indagini continuano per verificare se la donna abbia colpito altre volte e se in giro l’Italia ci sono altre vittime magari più distratte. Certo è che l’espediente è servito per far capire quanto importante siano i sistemi di sicurezza in una banca che vanno rafforzati con la stessa velocità con cui aumentano le abilità degli hacker.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 21-02-2014