Quel che era singolare era il “modus operandi” del clan. Tutti agivano con apparente tranquillità. Gli incontri siculo-calabri per concordare i termini dei traffici non avvenivano di nascosto in località segrete o improvvisate, ma serenamente in casa del calabrese Domenico Staltaro, alla luce del sole. Sembrava l’incontro di amici o parenti lontani. Pensate che quando i carabinieri hanno filmato uno degli incontri, una persona teneva in braccio un bambino. Non sappiamo quale legame questo avesse con l’uomo, ma certo la normalità degli atteggiamenti, secondo gli investigatori, era il modo migliore per nascondere traffici e accordi. Gli Scrivano si erano organizzati bene e a Randazzo erano riusciti a costruire una rete di spacciatori e corrieri. I compiti erano chiari: la leadership indiscussa era degli Scrivano, gli altri senza distinzione dovevano spacciare al dettaglio e portare giù la merce. In Calabria ci andava chi in quel momento aveva i mezzi e la possibilità e questo non forniva agli investigatori punti di riferimento. Nonostante ciò i carabinieri, che già avevano fiutato la pista giusta, aspettavano che tornassero dalla Calabria per sequestrare la droga e arrestare il possessore. Nel novembre del 2012 i militari trovarono nascosto nel passeggino per bambini dell’auto di un 28 enne di Randazzo ben 70 grammi di cocaina che al dettaglio si vende 50 euro a grammo. In un’altra occasione sequestrarono a Rosario Russo ben 102 grammi di polvere bianca appena di ritorno dalla Calabria. Colpi che furono micidiali, in grado di indebolire così tanto le risorse del clan costretto a proporre come garanzie ai fornitori anche auto e moto di proprietà degli Scrivano, che così invece di arricchirsi con la droga, nonostante il volume di sostanze trafficata, spesso rischiavano di rimetterci. Determinante nell’organizzazione il ruolo delle mogli. Fidate ragioniere, erano a conoscenza di tutti i movimenti dei mariti, e sempre con l’obiettivo di nascondersi facendo le cose alla luce del sole, utilizzavano una tracciabilissima carta prepagata “Postepay” per effettuare pagamenti agli amici e pure in Calabria. L.S. Fonte “La Sicilia” del 12-03-2014
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