Era un vero clan dedito allo spaccio, anche se in verità con scarsa fortuna. Era riuscito a creare un ponte con la Calabria dove prelevare marijuana e cocaina, ma la maggior parte delle volte i corrieri venivano intercettati dai carabinieri di Randazzo o scoperti appena arrivati, con perdite così gravi da compromettere la fiducia dei fornitori. La fine di tutto ieri notte, quando i carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno chiuso le indagini e con un’operazione in grande stile, che ha coinvolto 70 militari delle compagnie di Randazzo, Giarre, Paternò e Acireale, hanno arrestato 15 persone di Randazzo, Castiglione, Maniace, Aci Catena e Bianco, paesino in provincia di Reggio Calabria sullo Ionio. Di questi 12 sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e 3 di traffico e spaccio in concorso. I 12 sonoi randazzesi Marco Scrivano di 27 e i suoi fratelli Giuseppe di 38 anni e Martino di 42 considerati i capi dell’organizzazione, insieme con loro la convivente di Marco, Veronica Trovato di 23 anni e la moglie di Martino, Rosaria Tabuso di 44. Con loro sono stati raggiunti da provvedimenti cautelari Antonino Calanni 22 anni di Maniace, Rosario Russo 21 anni di Castiglione, Alfio Papotto 33 anni di Randazzo, Fabio Pagano 21 anni, Rosario Mineo di 23 anni e Emanuele Lupica Tonno di 30 e Vincenzo Gullotto di 40 anni tutti e 4 di Randazzo. I 3 cui è stato contestato solo lo spaccio in concorso sono Fabrizio Bella di 50 anni, Orazio Licciardello di 45 anni e Giuseppe Gurgone di 42 anni tutti di Aci Catena. A questi va aggiunto Domenico Staltaro, unico calabrese della compagnia, attualmente irreperibile ma coinvolto a pieno titolo nell’operazione e per questo raggiunto da provvedimento restrittivo perché ritenuto il fornitore della droga. I 16 provvedimenti cautelari (9 in carcere e 7 ai domiciliari) sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, sulla base delle richieste formulate dalla Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia – che traggono origine da un’indagine sviluppata tra luglio e dicembre del 2012. A luglio, infatti, i carabinieri in casa del commerciante di Randazzo, Francesco Longhitano, trovarono un sacco con oltre un chilo e 200 grammi di marijuana. Dalle indagini emerse che l’uomo ne era custode per conto dei fratelli Scrivano pregiudicati e con precedenti specifici. I tre fratelli erano riusciti a costruire una rete di piccoli spacciatori al dettaglio e di corrieri verso la Calabria. Secondo gli investigatori, più o meno ogni 3 settimane una vettura partiva alla volta di Bianco. In Calabria i corrieri sono stati ripresi dalle telecamere e riconosciuti. Ieri notte l’operazione: i militari, con l’ausilio delle unità cinofile di Villagrazia e l’elicottero del 12° nucleo carabinieri di Catania hanno fatto irruzione nelle abitazioni degli indagati che non si trovavano già in carcere. Non è stata trovata droga, ma tutti sono finiti in caserma e poi in prigione.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 12-03-2014