Il servizio medico è eccellente come sempre, l’ospitalità molto meno. Parliamo dell’ambulatorio di Ortopedia dell’ospedale “Castiglione Prestianni di Bronte, relegato nei locali che un tempo ospitavano le cucine a causa degli eterni ed infiniti lavori di ristrutturazione del nosocomio. Forse sarà per questo che l’ambiente tutto sembra tranne un ambulatorio medico, a cominciare dalla sala d’attesa. Dopo diverse segnalazioni, siamo andati a verificare di persona. Già alle 8,30 la piccola sala d’aspetto era piena di pazienti, in attesa di una consulenza o una visita specialistica. Arriva un signore anziano con le stampelle. Si fa largo fra la gente, scoprendo che non ci sono posti liberi per sedersi. Nella saletta, infatti, i posti a sedere sono solo 11. Potrebbero essere 13, ma in una “panca” mancano due sedie di plastica e due pazienti sono seduti alla buona sulla struttura in ferro. L’anziano si avvicina alla macchinetta “elimina code” e prende il numero 55. La mattinata sarà lunga, perché il medico uscendo dall’ambulatorio chiama il numero 32. Aspetterà il tempo necessario per rendersi conto di quanto squallido sia l’ambiente circostante. I pavimenti della sala sono visibilmente consumati, i muri scrostati dall’umidità. Anche l’elimina code sembrava incollato alla buona con il cemento della sala gessi. In ambulatorio la situazione è migliore. La stanza é molto grande. La sensazione di precarietà però resta, anche perché sulla testa di medici e pazienti incombe un grosso buco nel solaio, che forse un tempo lasciava passare una canna fumaria, ora chiuso con del legname da carpenteria. Fra i pazienti in tanti si lamentano e per questo abbiamo chiesto spiegazioni all’Asp 3 di catania che non si nasconde dietro un dito e attraverso una nota ufficiale spiega: “L’esecuzione degli interventi era già in programma. Nell’immediato verranno eseguiti i lavori più urgenti per rendere gli ambienti fruibili e sicuri”. Meno male, anche perché il servizio di Ortopedia è uno fra i più fruiti, come dimostra il numero di pazienti che affolla l’ambulatorio. L’ospedale di Bronte, infatti, è al servizio di un vasto territorio che abbraccia Comuni come Randazzo, Maletto e Maniace, oltre che Cesarò e San Teodoro che fanno parte della provincia di Messina. Attendono i lavori di ristrutturazione nell’ambulatorio di Ortopedia, vale la pena sottolineare che il vero problema dell’ospedale di Bronte sono certamente gli interminabili lavori di ristrutturazione. Era ormai il lontano 18 dicembre del 2006 quando furono consegnati all’impresa. Da programma in due anni e con 7 milioni di euro si dovevano realizzare plessi nuovi e ristrutturare quelli vecchi, per dotare un territorio montano e distante dagli ospedali più grandi, una struttura ospedaliera all’avanguardia. Ancora oggi, invece, i lavori non sono finiti e l’ospedale sembra un cantiere. Quel che è peggio, però, è che a causa di mille problemi burocratici non si intravede la fine.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 23-03-2014