Restano gravi, ma fortunatamente stazionarie, le condizioni del giovane di 18 anni di Randazzo che lunedì pomeriggio ha tentato il suicidio gettandosi dal ponte di San Giuliano. Ricoverato in terapia intensiva nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, non sarebbe in pericolo di vita, anche se i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Nella caduta sopra il fitto cespuglio che gli ha salvato la vita, il giovane ha riportato un trauma cranico e uno al torace, dove ha riportato diverse fratture. Al momento è sotto osservazione. Qualche frattura preoccupa più degli altri. La speranza è che possa riprendersi totalmente. Intanto a Randazzo tutti si chiedono cosa possa aver provocato un gesto così grave in un giovane che ha ancora tutta la vita davanti. “Appena ho saputo la notizia – ci dice il sindaco Michele Mangione – mi sono immediatamente recato sul posto, il ponte visto da sotto rende ancor più l’idea di quanto sia alto. E’ un miracolo che sia ancora vivo. A salvarlo è stata la natura: quei rovi trasformati in cuscino. Sono sempre in contatto con l’ospedale per per sapere informato sulle sue condizioni di salute”. Ma la domanda che va formulata a un sindaco è se le istituzioni, le agenzie educative o la società in generale non abbiano il dovere di fare qualcosa per evitare tragedie simili. “Certo che si – risponde Mangione – Vanno accertate però le motivazioni del gesto, studiati i singoli casi e attuare azioni mirate”.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 26-03-2014